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“I recenti risultati delle indagini
sulla qualità della vita ci rimandano, purtroppo, una Napoli
ancora al palo, soprattutto sotto il profilo dei servizi a
cittadini e turisti. La città, seppur baciata dalla sua
straordinaria storia, dalla millenaria cultura e dalla magnifica
posizione geografica, non riesce a fare il balzo in avanti”.
Così in una nota Catello Maresca, consulente della Commissione
Bicamerale per le questioni regionali, che interviene sulla
gestione del Teatro di San Carlo.
“Manca ancora – sottolinea Maresca – qualche interprete
capace di darle un respiro internazionale, ad esempio, sul
fronte della cultura. Pensiamo al San Carlo, primo teatro lirico
italiano, ancora impantanato in bieche logiche clientelari. ‘Gli
occhi sono abbagliati, l’anima rapita. Non c’è nulla, in tutta
Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la
più pallida idea’, raccontava Stendhal ad inizio ‘800. Eppure,
oggi ad impallidire sono solo i napoletani che non vedono il
loro teatro neanche lontanamente a livello di quelli di Milano o
degli altri Paesi europei.
Eppure, una soluzione, facile facile, c’è. Ed è a portata di
mano dei politici che ne decidono le sorti. Si chiama Riccardo
Muti ed è napoletano, napoletano. Ha frequentato il liceo
classico Vittorio Emanuele II, ha studiato Pianoforte con
Vincenzo Vitale, conseguendo il diploma con lode presso il
Conservatorio di San Pietro a Majella. E poi è diventato uno dei
direttori d’orchestra più importanti del mondo.
Auspichiamo che presto possa ricoprire il ruolo che gli spetta
di diritto e di lignaggio alla guida del lirico napoletano per
riportarlo ai fasti che merita e che un tempo non eccesso lontano
riusciva ad avere. Allora, auguri a Napoli per un 2025
all’altezza della sua fama. E auguri ai napoletani per una
classe dirigente all’altezza del suo compito”.
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