La moschea di Tinmel, uno dei capolavori dell’arte sacra marocchina del 12mo secolo è ormai un cumulo di macerie. Testimonianza dello splendore almohade, nel pieno delle montagne dell’Atlante, era tappa obbligata per i cultori di arte in viaggio tra Marrakech e Taroudant. Più volte restaurata, ha attirato l’interesse dell’Unesco, ma non è mai stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità. Situata a 100 km da Marrakech, la moschea di “Tinmel”, nome che in berbero significa Scuola, fu costruita nel 1147. Fu, all’inizio, la capitale della dinastia degli “Almohadi” e la roccaforte del suo leader spirituale Mehdi Ben Toumerte.
Impressionante il confronto tra le immagini di prima e dopo il terremoto che venerdì 8 settembre ha scosso il Marocco. “Dopo un disastro come questo qui, la cosa più importante è preservare vite umane. Ma bisogna programmare subito anche la seconda fase, che prevede la ricostruzione delle scuole e dei beni culturali colpiti dal sisma”, ha scritto Eric Falt, direttore regionale dell’Ufficio Unesco per il Maghreb, in un comunicato. Facendo una prima valutazione dei danni, l’Unesco ha espresso “il desiderio di comprendere meglio l’impatto del disastro. Possiamo già dire che sono molto più importanti di quanto ci aspettassimo. Abbiamo notato crepe significative sul minareto della Koutoubia, la struttura più emblematica, ma anche la distruzione quasi completa del minareto della moschea Kharbouch sulla piazza Jama El Fnaa. Anche le mura della città sono state danneggiate in più punti. Il quartiere ovviamente più colpito però è il Mellah (ex quartiere ebraico)”.
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2023-09-10 14:09:00 ,