Matematica, c’è un nuovo metodo per non farla odiare ai bambini

Matematica, c’è un nuovo metodo per non farla odiare ai bambini

Matematica, c’è un nuovo metodo per non farla odiare ai bambini


La scorsa estate il pulmino ha raggiunto i quartieri di Forcella, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e San Carlo all’Arena a Napoli, di Giambellino a Milano e Tor Bella Monaca a Roma, con Operazione Cielo, un campus di quattro settimane incentrate proprio su questo metodo, per insegnare il quale sono stati formati ad hoc 30 giovani laureati provenienti da tutta Italia su oltre 200 candidature. Ma in che consiste questo modo alternativo di insegnare la matematica basato su funi, cubi, forbici invece che carta e penna? “Gli esercizi sono stati tanti”, racconta Vaudo. “Ad esempio abbiamo chiesto di effettuare una moltiplicazione tra due numeri a due cifre, chiedendo poi di spiegare il metodo utilizzato per eseguirla con un disegno e inventandosi una storia su quell’operazione. Oppure abbiamo creato dei gruppi in cui con una fune bisognava costruire nello spazio dei solidi, per comunicare la geometria in modo molto fisico e manuale, mentre altri si dedicavano a operazioni aritmetiche colorando le zollette di zucchero”. Dal racconto l’impressione che se ne ricava è quella del tentativo di allontanare i bambini (“noi ci occupiamo soprattutto della fascia 9-12 anni”) dal territorio del mero calcolo astratto e coinvolgerli con un ragionamento che ha una forte impronta ludica ed esperienziale. “Uno degli esercizi che ha spopolato e che si può far sperimentare a casa anche ai propri figli è stato quello di proporre di fare quattro operazioni con il numero 4 per ottenere come risultato tutti i numeri che vanno da 1 a 20. Ora, per ottenere il 19 bisogna conoscere il concetto di fattoriale, e la cosa divertente è che quando è stato spiegato che il simbolo per rappresentarlo è un punto esclamativo, i bambini sono letteralmente impazziti per la gioia e la curiosità“.

Ma qual è il prodotto di un’iniziativa così nobile che, come sottolinea Vaudo, “non mira a creare una generazione di futuri ingegneri, informatici o matematici, ma soltanto di dare accesso a strumenti che permettano ai bambini, una volta diventati adulti, di poter scegliere liberamente il proprio futuro“? Per valutare l’impatto, Il Cielo Itinerante ha coinvolto l’istituto di ricerca IPSOS che ha sottoposto agli studenti, sia all’inizio che al termine del campo estivo, un questionario per raccogliere opinioni ed esperienze riguardo la matematica e valutare qualitativamente le competenze acquisite. Il risultato ha dimostrato che l’indice che misura le competenze dei ragazzi è quasi raddoppiato (+95%), mostrando poi come le ragazze, che hanno un’opinione di sé rispetto alla capacità di affrontare la matematica peggiore rispetto ai ragazzi, hanno ottenuto risultati migliori sia prima che dopo le lezioni. Inoltre il 91% dei bambini intervistati è stato felice dell’esperienza e l’84% si è dichiarato molto contento di essere stato esposto al nuovo metodo, tanto che per il 56% degli individui coinvolti la matematica, inizialmente considerata noiosa, è diventata divertente. “Non posso dimenticare un bambino”, conclude Vaudo “che all’inizio diceva: per me la matematica è un ammasso di numeri e alcuni sono anche primi. Alla fine del campus è venuto da me e mi ha detto: la matematica è un modo per cambiare il mondo“.



Leggi tutto su www.wired.it
di Marco Consoli www.wired.it 2023-11-20 05:50:00 ,

Previous Ricordi, forse c’è un modo per recuperare quelli della nostra infanzia

Leave Your Comment