di Daniele Polidoro
La vera rivoluzione social di questi anni in Italia l’ha fatta il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Migliaia di follower, pagine a lui dedicate, un’infinità di meme e video virali: solo con Sandro Pertini, ma in altri ecosistemi mediatici, la più alta carica istituzionale dello Stato aveva avuto un così forte impatto pop sulla cultura di massa del nostro Paese. Mattarella è diventato uno fra i presidenti più amati nella storia della Repubblica, un consenso che, pubblicamente, ha ottenuto anche grazie al suo saper essere “involontariamente virale” in rete.
Durante il suo mandato è stato aperto il profilo Instagram del Quirinale: un account istituzionale in cui sono pubblicate essenzialmente foto legate all’agenda pubblica e agli incontri del capo dello Stato. Grazie al suo “personaggio”, Mattarella è riuscito ad arrivare ovunque. La sua influenza sul pubblico è stata fortissima, anche a causa du a una serie di eventi che lo hanno chiamato in causa più volte come l’instabilità politica degli ultimi anni e l’emergenza causata dalla pandemia, tanto da diventare una delle più prolifiche fonti di ispirazioni per memers e admin di pagine da decine di migliaia di like pur restando lontanissimo dalla figura del “politico influencer” che si è andata affermando in questi anni.
Il ruolo che ha ricoperto in questi sette anni, per definizione, è super partes ma, in una fase politica dai toni ruvidi e a volte esagerati, la sua compostezza, la sua ironia educata e la sua fermezza gli hanno permesso di farsi eleggere – stavolta dal web – come eroe positivo. Così è nata la community dei “Mattarellers” formata da pagine Instagram, Facebook o Twitter basate sulla sua figura come I silenzi di Re Sergio, Le bimbe di Mattarella o Mattarella ascolta cose: chi non si è imsconfitto almeno una volta nella maglietta a lui dedicata in stile Metallica? Chi non ha sorriso con il presidente mentre ascolta cose con le cuffie? E ancora chi non è rimasto ipnotizzato almeno una volta dal silenzio con cui il capo dello Stato stampava il primo certificato digitale dall’Anagrafe online?
L’ossimoro sui social network
Per Roberta Bracciale, docente di Sociologia dei media e direttrice del MediaLaB dell’Università di Pisa oltre che autrice del libro La politica pop online con Gianpietro Mazzoleni, “il supporto memetico a Mattarella ha alimentato un sentiment positivo, diciamo un affetto, da parte dei pubblici nei suoi confronti che è passato spesso attraverso i meme. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una forma di memizzazione della politica. Tutti gli eventi che dell’agenda pubblica vengono in qualche modo remixati dai pubblici insieme a contenuti pop e in questo modo vengono resi fruibili anche ad altre persone, magari ad altri cittadini che sono disinteressati alla politica”.
Inevitabile, dunque, ricordare il momento in cui, per stessa ammissione di Grasso, furono pubblicati sul profilo Twitter del Quirinale alcuni fuori onda di un messaggio straordinario di Mattarella rivolto agli italiani durante il lockdown, con la giustificazione sui capelli fuori posto.
“Quella frase, pronunciata con un’ironia molto pacata in cui ricordava a Giovanni che anche lui non poteva andare a tagliarsi i capelli, così come la sua esultanza composta per il gol della Nazionale a Wembley, hanno dato il là alla creazione di filoni memetici legati all’uomo Mattarella. La sua particolarità, rispetto ad altri politici, è che non ha mai sfruttato i meme che sono stati prodotti su di lui. Sono una produzione dei pubblici e tali restano, ma hanno la forza di aggregare i cittadini anche lontani dalla politica”, dice Bracciale.
In un contesto come quello dei social network dove si cerca di apparire a tutti i costi, a fare da booster al successo in rete del Capo dello Stato è stata la sua riservatezza. Sembra un ossimoro ma in realtà, aggiunge Bracciale, è proprio grazie su questo aspetto che si è fondata la produzione dei meme su Mattarella in questi anni: “Il suo essere molto attento alla sua vita privata e alle sue scelte ha permesso che di giocare con cornici memetiche diverse. Per esempio, quelle imperniate sulla sua figura istituzionale: quindi, proprio perché lui si esprime poco, le persone possono immaginare che cosa vorrebbe dire Mattarella in determinate circostanze”.
Dietro le quinte dei meme
Mattia Angeleri è uno di quelli che quei meme li ha realizzati e, insieme a suoi altri sette collaboratori, li ha condivisi su una delle tante pagine di satira politica del web Aggiornamenti quotidiano dalla terza Repubblica. Mattia, 26 anni, ammette che soprattutto all’inizio non è stato facile approcciare alla figura del presidente della Repubblica per realizzare un meme.
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www.wired.it
2022-01-24 06:00:00