Matteo Messina Denaro, a quanto ammonta il patrimonio del boss

Matteo Messina Denaro, a quanto ammonta il patrimonio del boss


Dopo 30 anni di latitanza, il boss Matteo Messina Denaro, uno dei mandanti degli attentati contro i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel 1992 e di altre stragi di mafia, è stato arrestato il 16 gennaio dai carabinieri del Ros. Un risultato che è l’ultima e la più importante operazione tra quelle messe in campo per contrastare colui che è considerato l’ultimo capomafia stragista.

Negli ultimi tre decenni sono stati infatti tantissimi i colpi inferti al boss e ai suoi fedelissimi, e hanno riguardato beni mobili e immobili che Matteo Messina Denaro, avvalendosi di vari prestanome, ha accumulato senza porsi confini né settoriali, né tantomeno geografici. Tra le attività indagate durante la ricerca del latitante, dalla Direzione investigativa antimafia, si trovano infatti i villaggi vacanze della Valtur di Carmelo Patti, i supermercati del marchio Despar di Giuseppe Grigoli, gli impianti eolici di Vito Nicastri e molte altre, dalle sale per slot machine alle sale scommesse.

I punti:

  1. La strategia del boss
  2. Il patrimonio
  3. Il business
La foto dell'arresto di Matteo Messina Denaro

Latitante dal 1993, è stato condannato per stragi di mafia del 1992 costate la vita a Falcone e Borsellino e per gli attentati del 1993. È stato arrestato mentre si trovava in una clinica privata

La strategia del boss

Il 60enne originario di Castelvetrano, nel trapanese, ha adottato la cosiddetta strategia dell’inabissamento, evitando di compiere azioni clamorose e scegliendo di operare in una cornice di pace apparente

Sfruttando soggetti al di sopra di ogni sospetto, è così riuscito a far sì che Cosa Nostra penetrasse nel tessuto economico e sociale, prendendo il controllo dei settori più disparati, da quello edile a quello del turismo, dalla gdo alla ristorazione, dalla sanità all’agricoltura, spazzando via ogni tipo di concorrenza. Sono state ingenti, nel tempo, anche le somme depositate in conti correnti di paesi stranieri, compresi ovviamente anche i paradisi fiscali.

Se per farsi largo nell’economia legale Matteo Messina Denaro ha utilizzato teste di legno che facevano parte della società civile, al comando dell’organizzazione mafiosa il boss ha continuato a mantenere soggetti appartenenti alla propria cerchia famigliare, privilegiando dunque il vincolo di sangue.

Da sinistra, in senso orario: Pasquale Bonavota, Attilio Cubeddu, Renato Cinquegranella e Giovanni Motisi

Sono Giovanni Motisi, Renato Cinquegranella, Pasquale Bonavota e Attilio Cubeddu. I primi tre esponenti della criminalità organizzata e il quarto parte dell’anonima sequestri sarda

Il patrimonio

Proprio lo storico delle confische e dei sequestri operati dalle forze dell’ordine a lui e ai suoi riferimenti consente di quantificare a quanto potesse ammontare il patrimonio costruito negli anni da Matteo Messina Denaro. 



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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-01-17 06:00:00 ,

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