Voleva fare il filosofo. E infatti studia il cervello. Spiega che quest’organo non riposa mai. Che i nostri quozienti intellettivi individuali si sono abbassati dai tempi in cui cacciavamo nella savana. Che da qualche parte in testa abbiamo probabilmente già sviluppato un’area dedicata al cellulare. Il nostro supposto libero arbitrio forse non esiste, o è comunque più malleabile di quanto crediamo.
repubblicawww@repubblica.it (Redazione Repubblica.it) , 2024-01-26 19:59:28 ,www.repubblica.it