Author: Enrico Spaccini
Data : 2024-10-20 11:34:00
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La Corte d’Appello di Napoli ha condannato l’Asl Na 3 a pagare un risarcimento di 100mila euro al medico responsabile del pronto soccorso. Secondo i giudici, la dirigenza lo avrebbe spinto per anni a lavorare per più ore di quante previste dal contratto senza rispettare la normativa europee sul riposo.
Foto di repertorio
Il responsabile del pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco (Napoli) sarà risarcito per 100mila euro dall’Asl Na 3. Lo ha definito la Corte d’Appello napoletana che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale. Secondo i giudici, l’azienda sanitaria avrebbe fatto lavorare per anni il medico senza garantirgli il minimo riposo giornaliero e l’adeguato riposo notturno a causa della mancanza di personale, ricorrendo in questo modo alla violazione della Direttiva 88 del 2003 approvata dal Parlamento Europeo sugli orari sul posto di impiego.
Il carico di lavoro “insopportabile”
Come hanno spiegato gli avvocati Egidio Lizza e Giovanni Romano che hanno seguito l’iter processuale, la situazione ospedaliera al Maresca di Torre del Greco è “caratterizzata da grave carenza di personale“. Per questo motivo, la direzione si sarebbe ritrovata costretta a chiedere al responsabile del pronto soccorso orari di lavoro che lo hanno fatto diventare “gradatamente insopportabile e al quale gli era impossibile sottrarsi”, altrimenti il reparto sarebbe rimasto del tutto scoperto.
Il medico, che ha iniziato nel 2008 a operare all’interno del reparto di Ortopedia e traumatologia dell’Asl Na 3, per anni avrebbe svolto un orario lavorativo superiore a quello previsto dal contratto, cosa che non gli ha permesso di rispettare il periodo minimo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive e lo ha portato a lavorare per più di otto ore al giorno.
Il “danno da stress”
In primo grado il Tribunale di Napoli aveva respinto la richiesta di risarcimento. Sentenza che è stata ribaltata dalla Corte d’Appello che ha condannato l’Asl Na 3 a risarcire il medico per 100mila euro. Nonostante l’azienda abbia offerto gli straordinari al dottore, secondo i giudici questa situazione lo avrebbe portato a sviluppare “un grave stress che ha minato la sua salute fisica e mentale“.
La normativa europea tutela il minimo riposo giornaliero e l’adeguato riposo notturno, e a queste disposizioni non sono ammesse deroghe “quando le condizioni di criticità derivino dalla errata gestione del personale o dalla carenza di personale creata dall’errata programmazione dei fabbisogni da parte dello Stato. Ora l?Asl Na 3 ha tempo a gennaio per decidere se ricorrere in Cassazione.
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Enrico Spaccini , 2024-10-20 11:34:00 ,