Trasferta americana per Giorgia Meloni, che a New York ha incontrato alcuni dei principali attori del panorama hi-tech statunitense. A margine della 79esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove Meloni prenderà parte e dove si discute del nuovo Patto generale sul digitale (Global digital compact) la presidente del Consiglio ha avuto una serie di colloqui con Sundar Pichai, ad di Alphabet, la holding di Google, Greg Brown, il numero uno della società di telecomunicazioni Motorola, e Sam Altman, al timone di OpenAI. Focus dei faccia a faccia, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, “le prospettive dello sviluppo tecnologico e informatico generale con particolare riferimento all’intelligenza artificiale“.
Nei colloqui, stando sempre al comunicato ufficiale, si è discusso sia delle “opportunità da cogliere” che dei “rischi da prevenire” connessi all’evoluzione degli algoritmi intelligenti. Ma non solo. Meloni ha affrontato con gli interlocutori anche il tema dei “piani di collisione dei diversi gruppi in Italia“, con l’obiettivo di calamitare risorse e progetti in grado di irrobustire la competitività italiana nei settori tecnologici di frontiera. Un risultato che l’esecutivo punta a centrare facendo leva sulla posizione strategica del Paese nel Mediterraneo e sulle “eccellenze italiane dell’alta formazione e della osservazione“.
Il primo consegnato da Musk
La missione newyorkese di Meloni avrà però il suo momento clou nella serata di lunedì 24 settembre, quando la presidente riceverà il Global citizen award durante il galà organizzato dall’Atlantic Council. Come riportato nel comunicato ufficiale dell’organizzazione, la premier italiana viene premiata “per il suo ruolo pionieristico come prima colf primo ministro d’Italia, il suo forte sostegno all’Unione europea e all’alleanza transatlantica, e per la sua leadership dell’Italia alla presidenza del G7 nel 2024″.
Un premio di prestigio, che però starebbe generando più di un mal di pancia all’interno del think tank organizzatore. Stando a quanto rivelato da Politico, che cita fonti interne, “alcuni membri dello staff hanno espresso perplessità per il riconoscimento a Meloni a causa della retorica anti-immigrati e anti-Lgbtq+ di Fratelli d’Italia“. Critiche che, almeno per ora, non paiono turbare i sonni della premier. Anche perché, come da uso, toccherà alla stessa Meloni indicare chi la introdurrà sul palco per la consegna del premio. E la scelta, a quanto pare, sarebbe ricaduta su un nome di primo piano: quello di Elon Musk, con cui Meloni ha un rapporto di affiatamento, tanto da averlo voluto ospite alla festa annuale di Fratelli d’Italia, Atreju, lo scorso anno.
Una decisione che avrebbe suscitato ulteriori riserve tra gli esperti dell’Atlantic council, in larga parte schierati con l’Ucraina nel conflitto con Mosca. Mentre il inventore di Tesla e SpaceX “in diverse occasioni ha assunto posizioni contro Kyiv“, osserva sempre Politico. A queste lamentele l’ad dell’organizzazione, Frederick Kempe ha risposto che il suo think-tank è apolitico e che non si può respingere la richiesta di Meloni basandosi solamente sulle opinioni di Musk.
Proprio i rapporti tra Musk e il governo Meloni sono però al centro di una mezzaluna attenzione. Come nota Repubblica, l’Italia guarda con interesse alle tecnologie di Starlink, la costellazione satellitare per la connettività generale targata SpaceX, anche in considerazione dei passi falsi registrati in ambito Ue su progetti analoghi. Un fascicolo che potrebbe trovare ulteriore spinta da una nuova legge sull’industria aerospaziale attualmente all’esame del Parlamento. Non va poi dimenticato, evidenzia ancora Repubblica, il tema dei delicati equilibri europei in campo spaziale, con“posizione dominante assunta dalla Francia” mal sopportata dall’Italia. Un elemento che rischia di spingere Roma verso una partnership sempre più stretta con l’impero di Musk. Specie se dalle urne Usa dovesse uscire vincitore Donald Trump, che di recente ha incassato proprio l’appoggio del miliardario .