La premier incassa le risposte Ue. La concomitanza Lampedusa-Pontida agita la Lega
I giorni alle spalle sono stati difficili, a dir poco. Giorgia Meloni è apparsa in affanno, assediata dal problema degli sbarchi record e indecisa sulle soluzioni da prendere. Ma dopo il sì di Ursula von der Leyen alla missione di oggi a Lampedusa, dopo il video agli italiani (e ai migranti che fuggono dall’Africa) e dopo la telefonata con Macron, a Palazzo Chigi si respira un’aria di cauto ottimismo. Anche se, sul piano interno, la tensione resta alta soprattutto con Matteo Salvini, arrabbiato perché teme che le immagini delle due leader tra i migranti finiscano per oscurare la sua apparizione con Marine Le Pen sul palco di Pontida.
Al di là della contesa pre-elettorale che innervosisce la premier, convinta che la sinistra europea le stia «remando contro», Meloni è molto soddisfatta per la collaborazione che inizia «finalmente» a vedere tra i Paesi dell’Unione. L’obiettivo della visita a Lampedusa con il capo della Commissione Ue è mostrare al presidente tunisino Saied che il memorandum d’intesa firmato con la Ue è ancora valido e convincerlo che i soldi promessi arriveranno.
Quanto al colloquio con Macron, è per Meloni un segnale di attenzione importante, perché suggella l’impegno a «dare una mano all’Italia». Che il presidente francese l’abbia cercata dopo le frizioni recenti, «più di quanto noi abbiamo…
Author: Marco Cremonesi e Monica Guerzoni
Data : 2023-09-17 05:48:36
Dominio: www.corriere.it
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