Ancora più duro Giuseppe Conte che sale allo studio “alla Vetrata” dopo il leader di Azione: «Il M5s ha espresso forte perplessità a Mattarella che il dicastero della Farnesina, così centrale, possa essere affidato a un esponente di Fi». Non cita Tajani il segretario del Pd, Enrico Letta, ma racconta di aver espresso a Mattarella «forte preoccupazione per le gravissime parole di Berlusconi che rappresentano un grave vulnus», senza contare che gli applausi dei parlamentari di Forza Italia a quelle parole sono un ulteriore «vulnus gravissimo». E quindi, aggiunge, «quella non può essere la linea di politica estera dell’Italia».
La missione di Tajani in Europa
Nelle stesse ore il coordinatore nazionale di Fi Antonio Tajani era in missione in Europa per rassicurare lo stato maggiore del Ppe proprio sulle parole di Silvio Berlusconi su Putin, l’Ucraina e Zelensky. «Gli audio diffusi non rappresentano la posizione né mia, né del presidente di Forza Italia, né del partito. Siamo con la Nato, con l’Ue e con l’Ucraina» ha detto l’ex presdente del Parlamento Ue. L’occasione è stato il summit che di prassi precede il Consiglio Ue e ad ascoltarlo c’erano tra gli altri la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e il capogruppo del Partito popolare europeo, Manfred Weber. La strada di Tajani era tutta in salita. L’argomento Silvio Berlusconi, al summit dei Popolari, viene posto subito sul tavolo proprio mentre Kiev decide di attaccare frontalmente il leader azzurro facendo una netta distinzione tra lui e Giorgia Meloni. «Mentre il signor Berlusconi è sotto l’effetto della vodka russa in compagnia di “cinque amici di Putin”, Giorgia Meloni dimostra quali sono i veri principi e la comprensione delle sfide globali. Ognuno sceglie la propria strada», twitta (in italiano) Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alla riunione del Ppe si traccia la però distinzione tra Tajani e Berlusconi. Weber, riferiscono fonti del gruppo, bolla come “inaccettabili” le frasi del Cavaliere ma sottolinea anche, sia ai microfoni che ai colleghi di partito, che “Antonio” rappresenta “la garanzia dell’europeismo” di Forza Italia.
La possibile squadra di governo
Nella composizione della lista dei ministri che la leader di Fdi, una volta ricevuto l’incarico, potrebbe presentare già venerdì sera o al più tardi sabato mattina al presidente della Repubblica verrebbe confermata la presenza bilanciata dei partiti della coalizione al governo. A Forza Italia andranno 5 ministeri, altrettanti alla Lega (al posto dell’Agricoltura potrebbe incassare l’Istruzione). Fuori quota il ministero dell’Economia, che dovrebbe essere affidato a Giancarlo Giorgetti. Nella lista entrano molti fedelissimi della Meloni. Francesco Lollobrigida, appena rieletto capogruppo alla Camera, dovrebbe prendere le redini del ministero dell’Agricoltura. Luca Ciriani, neo presidnete dei senatori di Fdi dovrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento. Edmondo Cirielli è dato alla Difesa oltre ad Adolfo Urso e, forse a Guido Crosetto. Di certo ci sarà anche Giovanbattista Fazzolari, che potrebbe diventare il nuovo sottosegretario alla presidenza (o in alternativa capo della Segreteria). Ci sarà poi spazio per alcune figure tecniche: alla Cultura sale il nome di Gennaro Sangiuliano, mentre allo sport dovrebbe andare Andrea Abodi.