DAL NOSTRO INVIATO
L’AQUILA—«La mamma è voluta andare a salutarlo per l’ultima volta, ora anche lei si troverebbe a L’Aquila al capezzale di suo figlio». L’indiscrezione arriva direttamente dalla Sicilia, da Castelvetrano, il paese natale dell’ultimo boss stragista di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, 61 anni, da due giorni in coma irreversibileall’ospedale San Salvatore del capoluogo abruzzese. È il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano (M5S), ad averla raccolta ieri parlando con alcuni suoi concittadini: «Mi hanno detto che è partita con la figlia Giovanna».
Lorenza Santangelo, vecchia e malata, la moglie di “Don Ciccio”Messina Denaro, capomafia della provincia di Trapani alla fine degli anni 80, qui però nessuno l’ha vista. Impossibile avere conferme. Fuori dalla stanza dov’è ricoverato Matteo Messina Denaro, nell’edificio L4, a metà di un lungo corridoio tra il Centro vaccinazioni e la Neuropsichiatria infantile, ci sono cinque poliziotti, tra loro una donna.
È il Reparto detenuti, al primo piano. Molto cortesi ma inflessibili. La porta è chiusa, difesa anche da due paraventi e loro non fanno avvicinare nessuno. In strada, poi, ci sono uomini dell’Esercito dentro a una camionetta, proprio accanto all’ingresso e ancora agenti di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria a presidiare lo slargo, davanti a questa palazzina alta due piani e con i mattoni gialli a vista. Nessuna traccia neppure della figlia del boss, Lorenza, 27 anni, riconosciuta in extremis da suo padre. E della nipote avvocata, Lorenza Guttadauro, tutore legale del boss. Entrambe portano il nome della nonna.
«Il paziente è stabilmente grave e in esclusivo trattamento palliativo», è l’ultimo bollettino filtrato ieri sera. Il professor Luciano Mutti, oncologo che ha preso Messina Denaro sotto la sua responsabilità clinica dal giorno successivo all’arresto, il 17 gennaio, dice che adesso è in carico ai colleghi delle terapie di supporto. Il primario, qui, è Franco Marinangeli.
Nei giorni scorsi i medici avevano già interrotto la chemio perché il fisico di Messina Denaro, minato da un tumore al colon scoperto nel 2020, era troppo debilitato. Così l’hanno prima sottoposto alla terapia del dolore poi alla sedazione, secondo le sue ultime volontà indicate in un testamento biologico. Nessun accanimento terapeutico. I sanitari sono obbligati ancora a idratarlo, ma non a rianimarlo e ad alimentarlo. Espletate alla presenza del tutore legale le ultime procedure, poi sarà questione di tempo. Ore, giorni, impossibile prevederlo. A Castelvetrano, intanto, è arrivato già l’ordine di sistemare la tomba al cimitero: «U Siccu» riposerà vicino a suo padre Francesco, Don Ciccio Messina Denaro, per lungo tempo latitante anche lui e fatto ritrovare alla sua morte, colpito da infarto, in aperta campagna, già vestito e pronto per il funerale.
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2023-09-23 21:33:10 ,