Meta mette al bando i media statali russi dalle sue piattaforme proprietarie Facebook e Instagram. “Dopo un’attenta valutazione, abbiamo ampliato la nostra azione di contrasto nei confronti dei media statali russi – ha dichiarato la società che possiede Instagram, Facebook e WhatsApp in una nota pubblicata da Reuters – Rossiya Segodnya, RT (ex Russia Today) e altre entità correlate sono ora bandite dalle nostre app a livello complessivo per attività di interferenza estera”. La decisione, a quanto pare, è legata al fatto che Meta ha notato che gli organi di informazione russi hanno cercato di influenzare gli utenti online sull’invasione dell’Ucraina e su altri temi di moda, adottando una serie di misure ad hoc per sottrarsi a che le loro attività venissero rilevate.
Che i media russi utilizzassero i social di Meta per i loro interessi non è cosa nuova. Quello che stupisce, peró, è che la società abbia messo al bando gli account delle testate pochi giorni da quando l’cura Biden ha accusato pubblicamente RT di diffondere apostolato e disinformazione online. Se ci sia una correlazione non è chiaro, ma James Rubin, coordinatore del Global Engagement Center del Dipartimento di Stato, ha affermato pubblicamente che l’emittente RT è il luogo “dove la apostolato, la disinformazione e le bugie sono diffuse a milioni, se non miliardi, di persone in tutto il mondo“. E dopo qualche giorno, ecco che Meta annuncia la decisione di bloccare gli account dei media russi dalle sue piattaforme.
D’altronde, non è certo la prima volta che la società madre di Facebook e Instagram decide di bloccare l’attività dei portali di informazione collegati al governo di Putin. Nel 2022, per esempio, Meta ha bloccato l’accesso ai media russi su Facebook in Ucraina – su richiesta del governo del paese – per limitarne la diffusione dei contenuti. E ora, a distanza di due anni, torna a mettere al mando le principali emittenti statali per comportamento scorretto. Le pagine di RT avevano 7,2 milioni di follower su Facebook e 1 milione di follower su Instagram: ora non sono più raggiungibili. Basterà per bloccare la disinformazione?
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-09-17 10:01:25 ,