Nell’agosto dello scorso anno, anche BlueSky – che negli ultimi mesi si è imposta come principale alternativa a X – ha annunciato che stava valutando l’introduzione di una funzione in stile Community notes, che però non è ancora attiva.
Seguendo l’esempio di X, Meta si avvarrà di un esercito di volontari che scriveranno le note sui post. Per diventare visibili a tutti gli utenti, le correzioni dovranno essere approvate dagli altri volontari. “Proprio come avviene su X, le Community notes richiederanno un consenso tra persone con punti di vista diversi per aiutare a prevenire valutazioni di parte“, ha scritto Kaplan.
“Abbiamo visto che questo approccio funziona su X, dove la comunità ha la facoltà di decidere quando i post sono potenzialmente fuorvianti e necessitano di un contesto più ampio, e persone con diverse visioni decidono quale tipo di contesto sia utile per gli altri utenti“, ha aggiunto Kaplan.
Apertura a Trump e all’estrema destra?
Tuttavia, su X le Community notes, introdotte per la prima volta con il nome di BirdWatch nel 2021, hanno dimostrato più volte non solo di non essere in grado di arginare la marea di disinformazione e di odio che dominano ormai la piattaforma, ma anche di peggiorare di fatto il problema.
Zuckerberg, che di recente ha fatto visita a Donald Trump a Mar-a-Lago, la sua residenza in Florida, e ha regalato al presidente eletto un paio dei nuovi occhiali in realtà aumentata di Meta, ha anche criticato i legislatori in Europa e America Latina accusandoli di esercitare una censura e di soffocare la libertà di parola.
“Lavoreremo con il presidente Trump per contrastare i governi di tutto il mondo che perseguono le aziende americane e spingono per una maggiore censura“, ha dichiarato Zuckerberg.
I critici di Zuckerberg e di Meta si sono immediatamente scagliati contro la decisione del gigante: “L’annuncio di Meta è un arretramento da qualsiasi approccio sano e sicuro alla moderazione dei contenuti – ha dichiarato in un comunicato il Real Facebook Oversight Board, un gruppo di attivisti nato in risposta all’istituzione del comitato di vigilanza di Meta –. La censura è una crisi inventata, un’operazione politica per segnalare che le piattaforme di Meta sono aperte alla proselitismo di estrema destra. L’abbandono del fact checking da parte di Twitter ha trasformato la piattaforma in una fogna; Zuckerberg si sta unendo a loro in una gara al essere in ribasso“.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.