La Commissione europea continua a rivolgere la propria attenzione sul settore dell’intelligenza artificiale. Come riporta l’agenzia Ansa, l’esecutivo comunitario ha infatti annunciato di aver fatto partire un processo di verifica riferito all’investimento di Microsoft in OpenAI e finalizzato a stabilire se esso possa essere o meno rivisto ai sensi del regolamento dell’Unione europea sulle concentrazioni.
Più in generale, la Commissione ha spiegato di avere iniziato a esaminare alcuni degli accordi posti in essere dai grandi attori del mercato digitale e dagli sviluppatori di intelligenza artificiale generativa. Tra gli altri, l’obiettivo dell’esecutivo è quello di studiare le conseguenze che queste partnership potrebbero avere sulle dinamiche di mercato. Proprio nell’ambito di queste iniziative, il 9 gennaio la Commissione ha pubblicato due diversi inviti a presentare contributi relativi alla concorrenza nei mondi virtuali e sulla stessa intelligenza artificiale generativa e ha inviato richieste di informazioni ad altre grandi aziende del settore digitale.
Di fatto, tutte le parti interessate saranno dunque chiamate a condividere dettagli sulla propria esperienza e a fornire accurate spiegazioni sul livello di concorrenza nel contesto dei mondi virtuali e, in particolare, della tecnologia del momento. Esse potranno poi anche comunicare le proprie opinioni su come le normative europee sulla concorrenza possano contribuire a garantire che i nuovi mercati protagonisti dell’economia digitale rimangano competitivi.
Una volta ricevuti tutti i feedback richiesti, la Commissione europea procederà all’esame di tutti i contributi. In vista del secondo trimestre del 2024, l’esecutivo potrebbe dunque organizzare un seminario, partendo dalle prospettive messe in campo da tutte le parti coinvolte per arrivare a soluzioni che possano contemperare le esigenze del legislatore e quella delle società di intelligenza artificiale.
Non è la prima volta che l’accordo tra Microsoft e OpenAI finisce sotto la lente delle autorità. Lo scorso dicembre, la Cma del Regno Unito, l’autorità antitrust nazionale, aveva per esempio invitato le terze parti interessate a a esprimersi sulla partnership, ponendo l’attenzione anche sull’impatto che una potenziale acquisizione della società di San Francisco da parte di quella di Redmond potrebbe avere sul mercato britannico.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-01-09 14:11:13 ,