L’ambizione di Beppe Sala, candidato per il secondo mandato alle amministrative di Milano, è di ottenere da solo un risultato migliore rispetto a quello di cinque anni fa, quando aveva raggiunto con la sua lista l’8%. Nel presentare i nomi a lui legati Sala lo sottolinea: “ho questa ambizione, un risultato ancora migliore”. Non è solo un’ambizione personale evidentemente: sarebbe un modo per lui di potersi smarcare definitivamente dai partiti, con cui sottolinea di avere “spirito di lealtà” ma “senza tessera (con il Pd, ndr)”. Sala fa parte sicuramente del centrosinistra ma con questo secondo mandato vorrebbe soprattutto far valere la sua capacità personale di attrarre voti, di imporre il proprio marchio di uomo a metà strada tra il manager e il politico, dopo aver avuto l’esperienza di sindaco e prima ancora di commissario dell’Expo 2015.
I contendenti
Di fronte alla possibile candidatura per il centrodestra dell’ex sindaco Gabriele Albertini, Sala dichiara prima di tutto il suo rispetto, ma lancia una frecciata al centrodestra: “Salvini è da giugno che parla di candidature possibili del centrodestra, dice che c’è la fila, ma in realtà i candidati aspiranti fanno fatica a mettere il proprio nome vicino a quello di Salvini”. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, sottolinea di voler far parte di una “lista aperta, con tante anime”. Un modo per aprire al movimento di Grillo e adesso rappresentato anche dall’ex premier Giuseppe Conte. Tuttavia non si esprime in modo netto. “Per ora sentiamo dichiarazioni, ma non ci sono idee chiare, non è il momento di parlarne”.
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L’alleanza
Sala lascia tuttavia aperta la strada ad un’alleanza. “Con questa legge elettorale dobbiamo allargare, capisco che il segretario del Pd Letta parli di alleanze”. Da settimana prossima Sala chiederà ad ogni lista che lo sostiene (che potrebbero essere una decina) di esprimere un rappresentate per un tavolo politico. “Dialoghiamo con tutti”. Per una possibile giunta sottolinea inoltre che il limite dei due mandati, che vale per il sindaco, dovrebbe valere anche per gli assessori, “con l’eccezione sempre possibile legata a qualche necessità della città”.
La squadra di Sala
Ecco dunque chi sono tutti gli uomini e le donne di Sala. Dalla sua lista spiccano soprattutto tre caratteristiche: la presenza femminile, la giovane età dei candidati e la capacità di raccogliere persone provenienti da più mondi e più esperienze politiche. Si va infatti dai moderati di Più Europa fino a politici un tempo vicini a Vendola; dai professionisti ai rappresentanti del terzo settore, fino agli assessori già navigati. Sono tutte persone con una storia e un’esperienza di impegno per la città”, sottolinea il sindaco.I nomi sono noti in città. Sala sceglie una donna come capolista: Martina Riva, avvocata di 28 anni, già candidata in Europa con Più Europa e consigliera del Municipio 7 (San Siro).
Poi ci sono: Emmanuel Conte, quarantenne consigliere comunale uscente nella lista Sala (passato dalla lista Sinistra per Milano); Roberta Guaineri, assessore uscente allo Sport (e prima Turismo). Sarà lei a guidare la sfida per le Olimpiadi Invernali del 2026; Gabriele Rabaiotti, assessore uscente alla Casa e alle Politiche sociali; Anita Pirovano, consigliera uscente con esperienza decennale a Palazzo Marino (aveva aderito all’allora Sel di Nicky Vendola); Paolo Petracca, presidente delle Acli di Milano; Marzia Pontone, uscente della già esistente lista Sala; Simone Zambelli.Il primo punto del programma è “la città in 15 minuti”: spostamenti facili e tutto ciò che è necessario in ogni quartiere.