Per chi abita o cerca dimora a Milano arriva uno strumento in più per denunciare le irregolarità negli affitti in città: al via le segnalazioni nei confronti di proprietari che pretendono il pagamento in nero, propongono case in condizioni di scarsa vivibilità o pubblicano annunci sulle piattaforme turistiche di affitti brevi per appartamenti che però fanno parte del patrimonio residenziale pubblico. Per tutti questi casi il Comune di Milano ha lanciato il servizio di segnalazione Sos Affitti, che mette insieme alcuni soggetti (la direzione dimora, lo Sportello unico attività produttive di Milano, la Polizia locale e la Guardia di finanza) in un protocollo operativo sperimentale per combattere tutti coloro che contribuiscono a drogare il mercato in città.
Come funziona il servizio
In questa battaglia contro gli affitti irregolari sarà fondamentale l’aiuto dei cittadini che potranno segnalare all’indirizzo di posta elettronica [email protected] l’utilizzo improprio di immobili di edilizia residenziale pubblica o di edilizia convenzionata per usi differenti da quelli previsti, come per esempio quelli turistici. Queste case hanno dei canoni agevolati e non possono essere messe in affitto, spiegano dal Comune.
I milanesi potranno anche segnalare proposte di locazione per abitazioni non conformi con le norme del regolamento edilizio, soprattutto in termini di abitabilità e dignità abitativa. “Ci sono agenzie e privati che mettono in affitto case che non hanno i minimi criteri di agibilità, alloggi per tante persone e pochi metri quadrati – spiega Luca Gibillini che ha presentato il servizio Sos Affitti -. Questi soggetti contribuiscono alla crescita del disagio abitativo”. La casella di posta verrà controllata quotidianamente, assicurano da Palazzo Marino, e sarà anche un test importante per quantificare il fenomeno e contrastarlo nel modo migliore. Il servizio vuole rendere più facile la scoperta di quel sommerso che spesso viene denunciato sui social, soprattutto dagli studenti fuori sede, che si trovano in più occasioni a rispondere ad annunci per appartamenti invivibili comunque a prezzi folli. Nella segnalazione bisognerà indicare il nome e il cognome, anche se si potrà chiedere di mantenere l’anonimato, oltre ai dettagli dell’immobile in questione che si suppone stia compiendo una irregolarità.
Le irregolarità negli affitti brevi
Limitare le irregolarità negli affitti brevi potrebbe essere uno dei modi per limitarne anche l’uso spropositato. Dai dati presentati al Forum dell’abitare, una tre giorni di discussione per capire i possibili interventi sul mercato immobiliare milanese, si è evidenziato come siano ormai più di 15mila le case presenti in città pubblicate sulle piattaforme di affitti brevi per turisti tipo Airbnb, che corrispondono al doppio delle case ora pianificate in edilizia convenzionata. Tutte abitazioni che vengono “sottratte” a chi cerca sistemazioni più stabili. in primis studenti (che in città sono circa 200mila, di cui un terzo fuori sede) e giovani lavoratori. Palazzo Marino sta puntando il dito non tanto sui piccoli proprietari di seconde case che le mettono in affitto per avere una rendita in più, quanto sui grandi player che possono contare su un patrimonio di decine e decine di locazioni. Ed è proprio per questo motivo che il Comune di Milano ha chiesto al governo di poter regolare questo mercato di affitti in città, come è stato concesso alla città di Venezia. Come sottolinea lo stesso assessore comunale alla dimora, Pierfrancesco Maran, “in città i prezzi degli affitti sono cresciuti di oltre il 40% in sette anni mentre i salari sono aumentati del 5%”. Il tema dell’aumento degli affitti brevi non riguarda solo il capoluogo lombardo: secondo un recente studio di Halldis questo comparto in Italia nel 2021 aveva un valore che si aggirava intorno ai 10 miliardi di euro e le previsioni parlano di un fenomeno in costante crescita. Quello del nostro Paese è il terzo mercato al mondo dopo Stati Uniti e Francia.
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di Simona Buscaglia www.wired.it 2023-03-23 12:14:59 ,