A Milano, alla diciassettesima settimana consecutiva di proteste, i No Green pass, dopo la stretta del Viminale, si sono dati appuntamento in piazza Fontana, a pochi metri dal Duomo dove, almeno sulla carta, non avrebbero dovuto mettere piede. Alcuni di loro, non tantissimi in realtà, forse complice anche la acquazzone, sono arrivati di fronte al Duomo: sono riusciti a entrare aggirando il cordone delle forze dell’ordine e confondendosi coi milanesi impegnati nello shopping del sabato pomeriggio. Altri manifestanti, invece, di ritorno dall’Arco della Pace, dove hanno assistito all’intervento di Robert F. Kennedy Jr., guru No vax, hanno provato a raggiungere la piazza ma sono stati bloccati dalla polizia che ha sbarrato gli ingressi. Ci sono stati momenti di tensione ma già adesso è cominciato il deflusso dei manifestanti. Diversi i cori, da «No Green pass, No Green pass» a «Siete delle putta*e, terroristi, mer*e» riferiti ai giornalisti presenti in piazza. «Non si registrano problemi in alcuna altra area cittadina», fanno sapere dalla Questura. Intanto nelle chat di chi è contrario alla certificazione verde anti-Covid c’è tensione: «Se vi scollate da piazza Fontana abbiamo perso, non fatevi fregare». «Se perdiamo questa siamo delle pedine», scrivono.
Torino
A Torino i No Green pass, circa 3 mila, hanno percorso le strade del centro storico raggiungendo Piazza Castello, unico luogo non interdetto. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, infatti, aveva disposto la temporanea interdizione alle manifestazioni dell’area compresa nel perimetro della Ztl centrale, con la sola eccezione di piazza Castello, considerato «luogo cittadino connotato da una maggiore valenza simbolica per la comunità». I manifestanti stanno rispettando l’interdizione della Ztl.
Napoli
A Napoli, invece, prosegue il corteo autorizzato dei centri sociali, Si Cobas e disoccupati per criticare l’operato del governo Draghi. La protesta – un po’ per il lavoro, un po’ contro il Green pass – è aperta da foto di Mario Draghi e Christine Lagarde con su scritto «L’associazione a delinquere siete voi». Dopo una trattativa con le forze dell’ordine presenti, è stato concesso ai manifestanti di muoversi fino alla Prefettura. Davanti alla Questura sono stati fatti esplodere fumogeni rossi e fuochi d’artificio per contestare l’apertura di un’inchiesta su alcuni membri del Movimento 7 Novembre per i disordini verificatisi nei mesi scorsi. La polizia è pronta a impedire che i manifestanti – la stragrande maggioranza senza mascherina, alcuni di loro identificati in queste ore – raggiungano il lungomare di Napoli e via Santa Lucia dove c’è la sede della Regione Campania. Diversi, però, i disagi causati alla circolazione.
Roma
Nella Capitale, invece, i No Green pass si sono radunati a Circo Massimo. Non si sono registrate criticità. Adesso i manifestanti stanno abbandonando l’area. «Noi siamo il popolo delle piazze d’Italia», hanno tuonato. «Non siamo rivoluzionari, siamo conservatori delle nostre libertà e oggi ci riuniamo in tante piazze italiane – ha detto una manifestante al megafono – non diciamo “no Green pass” ma “via Green pass”. Non cediamo alle provocazioni ma facciamo un inno alla vita. Siamo il movimento ondulatorio che cambierà la realtà delle cose».
Padova
A Padova in 5 mila si sono dati appuntamento al parco Europa, a qualche chilometro dal centro città. Sono tutti senza mascherine. Tra loro anche il leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer. I manifestanti, di fatto, non hanno rispettato le prescrizioni del sindaco della città che chiedeva di indossare le mascherine e di mantenere il distanziamento. Per questo motivo sono previsti provvedimenti, ovvero la contestazione di violazioni amministrative a carico di promotori e partecipanti alla manifestazione di oggi, 13 novembre.
Trento
A Trento un migliaio di No Green pass ha sfilato in un corteo che ha lambito le strade centrali, nel rispetto delle indicazioni della Questura. Poi, però, una volta dichiarata conclusa la protesta, i manifestanti sono entrati compatti da piazza Fiera, arrivando fino in piazza del Duomo.
Cagliari
Infine, a Cagliari in 200 si sono dati appuntamento con trombette, striscioni e anche un minuto di raccoglimento. I partecipanti hanno tenuto in alto un lungo filo. «Non legati – hanno spiegato i promotori della manifestazione – ma interconnessi». «Ora siamo passati alla terza dose del vaccino – ha aggiunto una partecipante al microfono – ma poi passeremo alla quarta, alla quinta, alla sesta». «Quando lo Stato si comporta da dittatore, la disobbedienza civile è un dovere», si legge su uno striscione.
Video: TWITTER/NOWGUARDA | Foto in copertina elaborata da OPEN
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Scritto da Fabio Giuffrida perwww.open.online il 2021-11-13 18:30:47 ,