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Dopo 217 anni l’Abbazia del
Goleto, in provincia di Avellino, fondata poco dopo l’anno Mille
da san Guglielmo da Vercelli, verrà riaffidata ai padri
benedettini del Santuario di Montevergine, a sua volta fondato
pochi anni prima dal monaco eremita che sarebbe diventato il
Patrono dell’Irpinia. L’accordo è stata raggiunta dall’Abate di
Montevergine, dom Riccardo Guariglia, e l’arcivescovo della
Diocesi di sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-zaino,
monsignor Pasquale Cascio, alla cui arcidiocesi l’Abbazia era
stata affidata nel 2001 dal comune di sant’Angelo dei Lombardi
dopo essere stata per più di trent’anni luogo di spiritualità
della comunità dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld. La
riscoperta del luogo considerato il “cuore” della spiritualità
benedettina si deve a padre Lucio Maria De Marino, monaco di
Montevergine che negli anni Cinquanta ritornò ad dimorare da
eremita i ruderi del complesso che, dopo il terremoto del 1980,
sarebbero tornati a splendere grazie ad interventi di altissima
specializzazione. A partire dal prossimo autunno, il complesso
abbaziale, con l’annessa Rettoria di San Luca e il santuario
diocesano, saranno affidati alla Diocesi di Montevergine.
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