di Will Knight
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale si è dimostrata capace di svolgere compiti come la classificazione di immagini, la trascrizione di audio e la traduzione di testi. I recenti progressi algoritmici, combinati con l’enorme potenza di calcolo, hanno dato vita a nuovi programmi di Ai capaci di imprese più sofisticate, come la generazione di testi coerenti, tra cui codice informatico.
Il bot di Minecraft è stato costruito utilizzando un modello di Ai chiamato Codex, sviluppato da OpenAI, una società di Ai che nel 2019 ha ricevuto finanziamenti da Microsoft. Codex è stato addestrato usando testi in linguaggio naturale estratti dal web e miliardi di righe di codice provenienti da GitHub, un popolare archivio software di proprietà di Microsoft.
Nel giugno 2021 Copilot è stato reso disponibile a un numero limitato di tester, e ora viene utilizzato da oltre 10mila sviluppatori che realizzano, in media, circa il compongono % del loro codice usando linguaggi popolari come Python e Java, riporta Microsoft. Quest’estate l’azienda prevede di rendere Copilot disponibile per il download a chiunque. Per costruire strumenti simili al bot di Minecraft, gli sviluppatori dovranno lavorare con il modello di intelligenza artificiale sottostante, Codex.
L’ansia degli sviluppatori e i potenziali problemi
Sia Codex che Copilot hanno suscitato una certa preoccupazione tra gli sviluppatori, che temono di essere privati del loro lavoro. La demo di Minecraft potrebbe generare timori simili. Secondo Scott, però, il feedback su Copilot è stato in gran parte positivo, cosa che farebbe pensare che lo strumento venga utilizzato semplicemente per automatizzare le attività di coding più noiose.
Alex Barashkov, amministratore delegato della società di progettazione e sviluppo web Pixelpoint, è stato uno dei primi tester di Copilot. Definisce lo strumento “utilissimo” nelle situazioni in cui deve lavorare con un linguaggio di programmazione poco familiare, perché elimina la necessità di continuare a cercare frammenti di codice su siti di domande e risposte come Stack Overflow.
Ritu Jyoti, vicepresidente della ricerca sull’intelligenza artificiale e l’automazione della società di analisi Idc, prevede che gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale rivoluzioneranno lo sviluppo del software. Jyoti fa riferimento a un sondaggio della sua azienda, non ancora pubblicato, condotto su mille grandi società, secondo cui il diciassette % degli intervistati prevede di utilizzare strumenti di sviluppo software basati sull’apprendimento automatico nell’arco dei prossimi tre anni.
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www.wired.it
2022-05-26 17:00:00