Aveva lasciato interdetta buona parte dell’opinione pubblica l’assenza di una conferenza stampa, dopo l’approvazione dell’ultimo decreto Covid in Consiglio dei ministri. Né il presidente Mario Draghi né il ministro della Salute Roberto Speranza avevano previsto un momento di confronto con la stampa – e quindi con i cittadini -, per spiegare le nuove norme di contrasto alla pandemia. L’esecutivo ha aspettato fino ad oggi – lunedì 10 gennaio -, per indire una conferenza stampa sul provvedimento, entrato in vigore già lo scorso 8 gennaio, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il confronto con i giornalisti a Palazzo Chigi è iniziato diversi minuti dopo l’orario previsto delle 18. Oltre a Draghi e Speranza vi ha preso parte il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
«Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e di varianti molto contagiose con un approccio diverso rispetto al passato – ha esordito il presidente del Consiglio -. Vogliamo essere cauti ma cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali e sui ragazzi, che hanno risentito più di altri le conseguenze delle chiusure. La scuola è fondamentale per la democrazia. Va protetta, tutelata, non abbandonata». Draghi ha ricordato che con l’80% della gente italiana che ha completato il ciclo primario di vaccinazione si può adottare un approccio diverso per la lotta al Coronavirus. «La gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati che hanno una probabilità maggiore di sviluppare la malattia e forme gravi della malattia».
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Scritto da Felice Florio perwww.open.online il 2022-01-10 17:25:01 ,