La realtà è che nessuno ne sa niente, per cui ogni opinione sugli effetti della lunga pausa mondiale — 52 giorni dall’altro ieri al 4 gennaio — ha una sua validità perché nessuna è fondata su un precedente, su un’esperienza: è la prima volta che i tornei si spezzano nel loro cuore e che le rose delle squadre si divideranno tra chi va e chi resta.