Archiviato (o quasi) i Mondiali di Qatar 2022, la Fifa è già al lavoro per la prossima edizione del torneo che si terrà nel 2026. Se i Mondiali che stanno per concludersi vi sono sembrati caotici a livello calcistico (sul fronte politico e sociale abbiamo ampiamente dato conto del prezzo pagato), con l’interruzione dei campionati che hanno compresso i calendari e una finale a ridosso di Natale, preparatevi perché anche tra quattro anni ci saranno altri grandi stravolgimenti.
A partire da dove si disputerà la competizione. Saranno addirittura tre i paesi ospitanti: Stati Uniti, Canada e Messico. Non era mai successo finora che a organizzare un Mondiale fossero più di due nazioni: l’unico precedente infatti sono i Mondiali di Corea del Sud e Giappone del 2022. Tuttavia, nel 2020 (poi disputato nel 2021 a causa della pandemia di Covid), l’Europeo vinto dall’Italia di Roberto Mancini è stato il primo torneo calcistico itinerante della storia, disputato in undici paesi europei diversi: da Siviglia a Baku. Distanze a parte, United 2026 (così è stato ribattezzato il prossimo Mondiale), vedrà anche delle novità legate alla composizione del torneo, vediamo quali.
Mondiali a 48 squadre
L’unica certezza sulla nuova formula e sull’ampliamento del numero dei partecipanti: si andrebbe infatti dalle 32 attuali a 48. La Fifa non ha ancora deciso però come suddividere le squadre nella fase a gironi, la prima ipotesi era stata di stilare 16 gruppi da 3 squadre, per un totale di 80 partite.
Tuttavia, nelle ultime settimane questa modalità è messa in forte dubbio dal sistema calcio per due motivi: il primo è legato all’eventualità che la terza partita del girone possa avere un calo di interesse da parte del pubblico qualora la qualificazione fosse stata già decisa nelle prime due partite, mentre se invece la terza partita dovesse risultare decisiva ai fini della qualificazione alla fase successiva aumenterebbe il rischio di “biscotti”, ovvero di risultati combinati.
Per questo, si sta facendo largo l’ipotesi di una nuova suddivisione con 12 gironi, sempre con quattro squadre: in questo modo la terza partita sarebbe di nuovo in contemporanea. In questo modo, però, le partite da disputare salirebbero a 104 e il torneo dovrebbe essere allungato di una settimana. Il presidente Infantino, nell’ultima conferenza stampa di Qatar 2022, ha annunciato che la formula sarà al centro dei dibatti della Fifa nelle prossime settimane. Qualunque sarà la scelta sulla fase a gironi, quello che sappiamo è che le prime due squadre classificate si giocheranno i sedicesimi di finale, con un percorso totale di 8 partite al posto delle 7 attuali per le finaliste. Se invece dovesse essere confermate l’ipotesi dei gironi da tre squadre, per le nazionali finaliste il cammino fino alla finale resterebbe sempre di 7 gare, in quanto l’ultima partita del girone sarebbe sostituita dalla sfida dei sedicesimi. Ovviamente, l’aumento delle gare non è stato accolto in maniera favorevole dei club, in quanto un allungamento porterebbe a condensare ulteriormente i calendari di campionati e coppe facendo slittare i ritiri.
Più di un problema di logistica
Ventitrè stadi in tre divese nazioni e tantissime partite concentrate in poco tempo. La nuova formula del torneo potrebbe creare più di qualche problema logistico non solo alle squadre impegnate, ma anche al seguito di tifosi e giornalisti.
- Vancouver e Toronto sono le città ospitanti del Canada
- Monterrey, Guadalajara e Città del Messico quelle del Messico,
- Seattle, San Francisco, Los Angeles, Kansas City, Dallas, Houston, Atlanta, Miami, Filadelfia, New York e Boston, quelle degli Stati Uniti
Tra Vancouver e Città del Messico, rispettivamente la città più a nord e quella più a sud del torneo c’è una distanza di 4.781,1 chilometri. La città canadese sarà anche la più a ovest del Mondiale 2026 ed è separata da 5.143,9 chilometri e tre ore di fuso orario. A proposito di fusi orari, sarà anche interessante capire se la Fifa farà in modo di sistemare per quanto possibile le partite in orari facilmente accessibili anche all’Europa: se l’Italia dovesse esserci (e abbiamo imparato che non è scontato nonostante il torneo sarà allargato a 48 squadre), e dovesse giocare delle partite alle 20 di Vancouver, per tifare gli azzurri dovremmo svegliarci alle 5 del mattino. Una bella fatica anche per i più appassionati.
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di Daniele Polidoro www.wired.it 2022-12-17 05:40:00 ,