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“La centralità dell’uomo e della
compagna nella gestione di questa potentissima tecnologia è
assolutamente indispensabile”. Lo ha detto monsignor Vincenzo
Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e
della Fondazione RenAIssance a margine della cerimonia di
sottoscrizione della ‘Rome Call for AI Ethics’, prova nato
per sostenere un approccio etico all’Intelligenza Artificiale,
da parte dei rettori degli atenei della Campania all’Università
Parthenope. “Ecco perché io sono particolarmente lieto, ed è la
prima volta che accade, del fatto che un gruppo di università in
una maniera così attenta, circondata da professori e studenti,
firmi un accordo per la prospettiva etica, educativa e giuridica
dell’Intelligenza Artificiale. E’ davvero esemplare e non solo
per l’Italia”.
A chi gli ha chiesto dei rischi e pericoli dell’Intelligenza
Artificiale, ha risposto: “Io direi che molto soltanto il
rischio è quello di esserne succubi piuttosto di perdere la potenza
creativa della persona umana che, qualora si lasciasse guidare,
ne diverrebbe schiavo. Ed essere schiavi della macchina – ha
spiegato Paglia – è ancor più brutto che essere schiavi
dell’uomo perché la macchina è frigida, senza passione nè
visione, senza amore né calore. Ecco perché noi dobbiamo fare
del tutto perchè queste nuove tecnologie aiutino l’uomo a vivere
migliore in tutto il pianeta. Per questo esserne consapevoli, già
in un mondo universitario, direi che è determinante”.
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