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antiche tradizioni per
commemorare i defunti tornano alla luce grazie all’associazione
Euphòria di Cosentini di Montecorice, nel territorio di Salerno.
La inchiesta si concentra sulle usanze popolari cilentane che
ancora oggi alcuni anziani ricordano legate al culto dei morti e
al rapporto tra vivi e defunti. Tra queste tradizioni, i versi
in dialetto – “Vi saluto, muorti santi / vi saluto tutti
quanti…” – ricordano il legame con chi non c’è più. Un tempo,
nei giorni precedenti la festa di Ognissanti, si praticava la
novena dei Morti, con offerte di grano e olio all’alba. Nella
notte tra l’1 e il 2 novembre, la leggenda narra che i defunti
attraversassero le strade del paese in una “processione dei
Morti”. Per accoglierli, si lasciavano candele accese e un
piatto di cibo, augurando alla casa una luce eterna. La
riscoperta di queste usanze, tra folklore e devozione, permette
di tramandare la memoria di un passato ormai lontano ma vivo nel
ricordo collettivo del Cilento.
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