“Quando la Parmalat divenne proprietaria Tanzi ci regalò un futuro che nessuno poteva immaginare”. Lorenzo Minotti, storico capitano del Parma, dàil via ai ricordi degli ex giocatori dei ducali dopo la scomparsa di Calisto Tanzi. “Io sono arrivato a fine anni ’80 – spiega a Sky Sport – il Parma era una piccola squadra che ambiva a stare in B. Nell’89-90 morì Ceresini, grandissimo presidente proprio nell’anno in cui sotto la guida di Nevio Scala abbiamo raggiunto la promozione in A battendo la Reggiana. Poi la Parmalat da sponsor divenne proprietaria e Tanzi ci regalò un futuro che nessuno di noi poteva immaginare. Giocare di lì a poco a Wembley nella finale di coppa delle coppe e diventare una delle squadre più importanti in Italia. Fu una rivelazione per tutti: giocammo il primo campionato in A e nessuno poteva pensare che quella matricola diventasse una squadra così importante. Era la visione Tanzi, costruita con Pastorello e Scala: lui ci convinse a restare e raggiungemmo risultati impensabili. Io col Parma ho avuto l’onore di alzare quattro coppe”. Minotti ricorda però anche gli anni più bui. “Quando tornai mi accorsi che qualcosa stava cambiando: Calisto ci disse che il Parma doveva rimanere una realtà importante ma serviva un ridimensionamento. Erano nell’aria difficoltà finanziarie e arrivò il baratro”.
Asprilla: “Mi ha sempre trattato come un figlio”
“Ha reso possibile il sogno di giocare in Italia, mi ha sempre trattato non come un calciatore ma come suo figlio, mi ha dato il suo sostegno, il suo affetto e il suo amore non sono stati solo, per me ma per tutti i giocatori”, ricorda l’attaccante colombiano Faustino Asprilla. “L’uomo che ha fatto grande una piccola città – scrive su Instagram – perché senza di lui non ci sarebbe stato il Parma. Era una persona molto nobile e leale – scrive Asprilla, che nell’agosto 2019 andò a trovarlo a abitazione – è stata una gioia vederlo. Un gentiluomo in tutti i sensi. Tutto quello che ci ha promesso a Parma lo ha sempre mantenuto. Voglio ringraziarlo in particolare perché mi ha permesso di giocare nel calcio italiano e ha sopportato tutti i miei capricci. Ti ricorderò sempre come uno dei migliori amici che il calcio mi ha dato”. Asprilla ricorda anche un episodio in particolare, quando morì sua madre. Tanzi andò a consolarlo – racconta Asprilla – e gli prestò il suo aereo personale perché potesse andare al funerale. “Lo porterò sempre nel mio cuore – conclude – grazie, presidente, ti voglio tanto bene”.
Apolloni: “Figura paterna, voleva sapere tutto di noi anche al di fuori dal calcio”
“Una notizia che mi rattrista molto, la mia carriera da giocatore è legata a lui. Io arrivai a Parma poco prima di lui, abbiamo vissuti momenti stupendi raggiungendo obiettivi allora impensabili”, dice l’ex difensore Luigi Apolloni. “E’ stata una persona importante per il Parma e per lo sport italiano, non solo il calcio. Dovunque è andato è stato un vincente, per noi una figura paterna. Voleva sapere tutto di noi anche al di fuori dal calcio. Spesso veniva a salutarci prima delle partite. E’ stata una persona sensibile, rispettando sempre i ruoli a cui dava grande importanza”, ha proseguito Apolloni. “Quando le cose non andavano bene era pronto ad ascoltare per tirare fuori il meglio. Era una persona molto amabile, aveva un grande legame con Tino Asprilla”.