muore 46enne, grave collega che voleva soccorrerlo












Tragico incidente sul lavoro oggi, 14 settembre, alla cantina Ca’ di Rajo di Rai di San Polo di Piave, in via del Carmine. Due operai, poco prima delle 14, sarebbero stati colti da un malore, dovuto all’inalazione di monossido di carbonio, durante le operazioni di pulizia e manutenzione di una cisterna in autoclave in cui era stoccato del vino. Subito è stato lanciato l’allarme al Suem 118 e ai vigili del fuoco intervenuti con squadre dei distaccamenti di Motta di Livenza e Conegliano. Solo uno dei due malcapitati, un 31enne di Cordignano, Alberto Pin ha risposto al richiamo dei soccorritori ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale a Treviso, dove versa in condizioni molto gravi ma stabili. Per il collega, Marco Bettolini, 46enne di Bassano del Grappa, non c’è stato invece nulla da fare: è deceduto nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei medici. Intervenuti anche i carabinieri della locale stazione e i tecnici del nucleo Spisal.



Secondo una prima ricostruzione dei fatti la vittima è entrata all’interno della cisterna, per eseguire delle operazioni di pulizia, ma sarebbe quasi subito svenuto a causa delle esalazioni di monossido e all’assenza di ossigeno ed è caduto nella cisterna di vino. Il 31enne, vedendo il collega in difficoltà è intervenuto ma ha quasi subito perso i sensi a sua volta. La dinamica sarebbe suffragata da alcune testimonianze di altri lavoratori presenti.

«Siamo stravolti dal dolore, per noi sono due fratelli, due figli. I miei pensieri vanno solo a questi due ragazzi, che sono cresciuti con noi, e alle loro famiglie. Preghiamo per perché il ragazzo rimasto ferito si riprenda il prima possibile» ha commentato Simone Cecchetto a nome della famiglia Cecchetto, titolare di Ca’ di Rajo.

Cisl e Fai: «Si lavori su formazione e prevenzione»

«Non basta neppure l’appello del Presidente della Repubblica a spingere a fare di più per la sicurezza, per fermare questa strage quotidiana di decessi sul lavoro. Troppa superficialità e poca formazione rimangono ancora concause che spengono vite umane di padri di famiglia e di giovani che trovano la morte sul posto di lavoro». Queste le parole di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, alla notizia dell’ennesimo tragico infortunio sul lavoro accaduto nel pomeriggio di oggi 14 settembre, alla cantina Ca’ di Rajo a San Polo di Piave. «Le dinamiche e soprattutto le responsabilità di questa tragedia verranno chiarite dalla magistratura – prosegue Paglini -, certo è che non si può non chiedersi se i due lavoratori fossero dotati di dispositivi di protezione individuali e, in caso affermativo, se fossero funzionanti». «Non solo – aggiunge Andrea Meneghel, segretario generale della Fai Cisl Belluno Treviso, la Federazione dell’agricoltura -: bisognerà appurare anche se siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza e se i lavoratori coinvolti nell’incidente avessero fatto la necessaria e obbligatoria formazione prima di iniziare a lavorare». «Quello del vitivinicolo – prosegue Meneghel – è un settore molto parcellizzato, difficilmente raggiungibile a livello sindacale e spesso con scarsa sensibilità riguardo alla formazione sulla sicurezza. Se poi si trattasse di lavoratori stagionali, il fatto sarebbe ancora più grave, perché spesso per questa categoria la formazione viene del tutto tralasciata. La Fai, attraverso la contrattazione territoriale in agricoltura, da anni si batte affinchè vengano inserite le figure dei rappresentanti per la sicurezza territoriale, con il compito e l’obiettivo di fare la formazione specifica nelle aziende; una proposta che non risolverà del tutto il problema, ma che potrebbe essere utile a prevenire situazioni di rischio, perché è evidente che il problema riguarda la prevenzione e la formazione dei lavoratori e delle stesse aziende che tendono a considerarla ancora un costo e non un investimento necessario per salvare vite umane».




























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di
amp.trevisotoday.it
2023-09-14 15:38:23 ,

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