Sarebbe interessante sapere cosa abbia effettivamente portato Elon Musk a far uscire Twitter dal Codice europeo di condotta sulla disinformazione. Potrebbe avere a che fare con i licenziamenti di massa con cui ha fatto fuori praticamente tutti i moderatori della piattaforma, oppure con la sua strana idea di libertà di espressione che ritiene legittime le dichiarazioni antisemite di Kanye West. L’unica cosa che sappiamo con certezza è che ha fatto infuriare tutta l’Unione europea.
Insieme a Facebook, TikTok, YouTube e tante altre società, nel 2018 anche Twitter aveva sottoscritto il Codice, con il quale le aziende del settore tecnologico di sono impegnate ad autoregolarsi per contrastare la disinformazione sulle loro piattaforme. Un atto volontario e simbolico, ma importantissimo per segnalare un fronte comune contro le fake news.
Per questo l’Unione europea ha redatto e approvato il Digital services act, la nuova legge che dal prossimo 25 agosto fornirà una base giuridica vincolante al Codice di condotta, anche attraverso pesanti sanzioni dissuasive contro chi consente la proliferazione di contenuti disinformativi o deepfake sulle proprie piattaforme. Multe pari fino al 6% del fatturato annuale della compagnia in contravvenzione.
Cambio di rotta
Ma da quando Musk ha preso il controllo di Twitter, la piattaforma ha allentato tutti i controlli sulle fake news, delegando il compito agli utenti. In questo modo ha permesso un’enorme crescita dei contenuti falsi su Twitter, come nel caso della foto prodotta con l’intelligenza artificiale di un finto attacco al dipartimento della Difesa degli Stati Uniti o le teorie fasulle sui motivi del pestaggio di una donna a Milano da parte della polizia locale.
Come ultimo passaggio dalla lotta alla disinformazione a un’alzata di spalle sulle fake news, Musk ha fatto uscire Twitter dal Codice di condotta europeo, senza rilasciare alcuna dichiarazione a riguardo. Alla domanda di spiegazioni inviata da Tech Crunch, l’ufficio stampa della compagnia ha risposto automaticamente con l’ormai famosa emoticon della cacca sorridente.
Risposte, anche parecchio severe, sono arrivate invece dall’Unione europea. “Puoi scappare, ma non puoi nasconderti”, ha scritto su Twitter Thierry Breton, il commissario europeo per il mercato interno, commentando la notizia, “al di là degli impegni volontari, combattere la disinformazione diventerà un obbligo legale il prossimo 25 agosto, con l’entrata in vigore del Digital services act”.
Una nota ancora più netta è arrivata da Jean-Noel Barrot, ministro per gli Affari digitali della Francia, che ha minacciato il blocco totale di Twitter in Unione europea se Musk non dovesse rispettare la nuova legge. “La disinformazione è una delle minacce più gravi che pesano sulle nostre democrazie” ha detto in un intervento riportato da Le Figaro “Se Twitter non rispetterà le nostre regole verrà bandito dall’Unione europea”.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-05-31 12:38:25 ,