Napoleon, la recensione del film di Ridley Scott

Napoleon, la recensione del film di Ridley Scott

Napoleon, la recensione del film di Ridley Scott


Tutta questa parabola della vita professionale di Napoleone, dalla conquista del grado di generale (sul campo ovviamente) fino alla morte, è il racconto di un uomo abilissimo ed estremamente pericoloso, come sottolinea bene il finale in cui il suo secondo esilio è descritto come l’incarcerazione di un villain da fumetto, uno che non sa stare a quel mondo dei potenti d’Europa. Non c’è da esagerare in pretese di realismo, Ridley Scott ha costruito una carriera sul cinema storico e il realismo non gli è mai interessato. Qui meno che mai. Gli interessano semmai i simboli. Fa bombardare le piramidi a Napoleone perché è il simbolo perfetto del dominio sull’Egitto, lo mostra mascherato che spia gli avversari in prima persona, da solo, per poi tornare all’accampamento come una vedetta qualsiasi, perché è il simbolo migliore della maniera metodica e del suo non somigliare alle solite élite, con cui riusciva a essere migliore degli avversari.

E non gli interessa nemmeno tanto la vita privata, nonostante questa occupi una buona parte del film. Non c’è mai una grande scrittura in quei momenti e anche la recitazione non è per niente affilata (semmai è giusta e corretta). E quando anche i momenti topici della grande storia d’amore sono spiattellati nei modi più convenzionali, è definitivamente evidente che Ridley Scott non si sta impegnando nemmeno su quello. È l’epica che gli interessa, la grande ricostruzione spettacolare che di fatto regge il film. Gli interessa la visione di qualcosa di mai visto, almeno in queste proporzioni, mettere in film ciò che fino a ieri era impossibile fare. E gli interessa il suo finto realismo, cioè quel misto di ricostruzione fedele delle città e degli scenari, che poi lui rende fasulla con una computer grafica dai colori virati o continuamente ritoccata, più vicina al dipinto che alla fotografia. Cioè qualcosa che più che essere “vero” deve avere “carattere” e così diventare significativa.

Napoleon la recensione del film di Ridley Scott

Napoleon è un film che adora costruire le scene di battaglia migliori di sempre, le più epiche e serie, e le mette a confronto con gli sfoghi da bambino di questo comandante epico, con gli atti sessuali consumati come un coniglio e l’insicurezza di fronte a una prestazione con una ragazza sconosciuta. Mette a capo di qualcosa di magniloquente un vero rompiscatole che le altre potenze europee non sanno né battere né tollerare e da cui, al primo errore, si alleano per liberarsi. Questa di Napoleon è la scalata sociale fallimentare (perché il suo protagonista non è mai davvero accettato nonostante quello che fa) più grande di sempre, un monumento epico al talento e alla maniera in cui il potere non sa che farsene se non è accompagnato dallo stile, dalla classe e dall’appartenenza al proprio mondo.



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di Gabriele Niola www.wired.it 2023-11-22 11:28:37 ,

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