Il team di Rosetta ha dovuto fare i conti con due ulteriori complicazioni: la cometa aveva un’orbita ellittica, e non circolare come la maggior parte degli asteroidi, un aspetto che ha reso difficile adattarsi alla sua velocità. Inoltre, i ricercatori volevano pianificare il viaggio in modo che Rosetta e il il lander Philae raggiungessero la cometa in un momento in cui questa non era in eccessivamente vicina al Sole, dove sarebbe stata più attiva, espellendo pezzi di ghiaccio e polvere e complicando un atterraggio già difficile da realizzare.
Gli ingegneri progettano i veicoli spaziali tenendo conto delle opzioni di lancio e di traiettoria e, in questo caso, il percorso migliore era rappresentato da diversi giri intorno alla Terra. “Si parte dall’obiettivo e poi si lavora all’indietro – spiega Accomazzo –. Ci sono tre fonti di energia: l’energia iniziale del razzo, l’energia nei serbatoi di propellente del veicolo spaziale e l’energia che si può ottenere dalle oscillazioni planetarie. È stato un lavoro artigianale dei miei colleghi, che hanno cercato di trovare la soluzione ottimale“.
Parker sottolinea che non sempre le fionde gravitazionali sono un’opzione, perché bisogna valutare la traiettoria del veicolo spaziale. Concorda però sul fatto che possono rivelarsi vantaggiose, soprattutto quando la destinazione è molto lontana: “Le missioni sugli asteroidi in un range principale sono difficili e richiedono molto carburante – racconta Parker –. Psyche avrebbe potuto dirigersi direttamente verso l’obiettivo con un veicolo di lancio più grande o un veicolo spaziale più piccolo, oppure con un motore diverso“, ma questo avrebbe potuto aumentare i costi o ridurre le possibilità di esplorazione scientifica. La Nasa ha previsto che la sonda orbiti intorno all’asteroide per almeno 21 mesi, scattando foto e utilizzando un magnetometro per cercare i resti di un campo magnetico, che potrebbe indicare che in origine il corpo era il nucleo di un pianeta.
Rimane sempre una terza opzione: interrompere la missione. Un ritardo particolarmente prolungato può rendere obsoleta la motivazione scientifica di una missione o le tecnologie coinvolte. Un ritardo notevole può avere effetti dannosi anche nei casi in cui c’è competizione tra missioni con obiettivi simili, in quanto una può finire per eclissare l’altra.
Gli effetti su altre missioni
Il rinvio di Psyche ha conseguenze su altre missioni più piccole. Per contenere i costi, la Nasa spesso fa partire contemporaneamente diversi veicoli spaziali sullo stesso razzo. Per esempio, la missione EscaPade Mars, a cui Parker stava lavorando, avrebbe inizialmente dovuto viaggiare con Psyche, salvo poi rinunciare perché il periodo di lancio previsto in origine non era compatibile per il suo team .
I ricercatori avevano quindi individuato un’altra missione da lanciare con Psyche, chiamata Janus, che prevede il lancio di una coppia di veicoli spaziali verso un asteroide binario, completando due sorvoli della Terra durante il tragitto. Il team di Janus ora dovrà capire se potrà essere lanciato insieme a Psyche in una data futura. In caso contrario, dovrà trovare un altro mezzo per raggiungere lo spazio e calcolare nuovamente la traiettoria dei loro veicoli.
A prescindere da ciò che accadrà con Psyche, gli appassionati di spazio non dovranno aspettare il 2029 o il 2030 per vedere da vicino un asteroide. La sonda Osiris-Rex della Nasa, che si è avvicinata all’asteroide Bennu nel 2020, consegnerà un campione alla Terra nel 2023.
E dopo che la sonda Dart, sempre della Nasa, si schianterà di proposito contro l’asteroide Dimorphos nel corso del prossimo autunno, l’Agenzia spaziale europea prevede di inviare una sonda di follow-up chiamata Hera, che arriverà a destinazione nel 2026 per esaminare le conseguenze.
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di Ramin Skibba www.wired.it 2022-07-31 05:00:00 ,