I cosiddetti Lqm sono sistemi di AI avanzata progettati per elaborare, analizzare e generare dati quantitativi. Assomigliano quindi ai Large Language Models (Llm), ma invece di trovare applicazione in ambito linguistico (come ChatGPT) presidiano l’analisi statistica, la modellazione predittiva, insomma si occupano di calcoli complessi.
L’evoluzione veloce del progetto
“Dal maggio 2023, abbiamo distribuito e testato molte iterazioni del nostro hardware e software. AQNav ha volato per centinaia di chilometri su diversi tipi di aerei, da quelli monomotore ai grandi trasporti militari. È stato testato in scenari di volo reali, tra cui due importanti esercitazioni militari dell’US Air Force e dai nostri partner commerciali di navigazione, Boeing e Acubed, il centro di investigazione e innovazione di Airbus nella Silicon Valley”, spiega lo specialista.
L’indice del livello di maturità tecnologia (Trl) potrebbe essere definito come intermedio. Le principali criticità riguardano “l’integrazione nelle piattaforme esistenti e la progettazione di un sistema sufficientemente robusto da funzionare in modo affidabile su scala unitario”. In secondo luogo, spiega Ferrara, questa è anche una fase in cui l’AI è stata incaricata di confrontare i dati relativi al campo magnetico terrestre con mappe e segnali. E questo perché ogni velivolo ha caratteristiche uniche, dal punto di vista dell’interferenza magnetica.
La collaborazione con l’acceleratore Diana della Nato sta inoltre contribuendo a definire il percorso di sviluppo. Anche se in effetti oltre alla Difesa c’è molto interesse da parte della sicurezza aerea civile. Ferrara ricorda che i più recenti rapporti dell’ International Air Transport Association e l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea hanno evidenziato un drammatico aumento delle interferenze e degli spoofing del GPS, che preoccupa gli operatori del settore. “Con l’aumento dell’automazione degli aeromobili, questa vulnerabilità del Gnss non potrà che aggravarsi nel lungo periodo. Quindi, questo è considerato un fattore chiave per rendere i cieli più sicuri oggi e, potenzialmente, per migliorare l’autonomia domani”. Anche l’industria marittima e quella produttori di droni hanno manifestato bisogni che potrebbero essere soddisfatti con versioni speciali dell’AQNav. “Ci sono anche interessanti possibilità con automobili e treni da esplorare in futuro”.
La soluzione sviluppata dalla società americana per la navigazione satellitare non è ancora pronta per il mercato perché manca ancora un adeguato affinamento che assicuri la scalabilità. E nello specifico bisogna migliorare l’affidabilità dell’hardware e del software, nonché la solidità delle tecniche di elaborazione del segnale per lavorare in più condizioni ambientali. Poi vi è comunque bisogno di aderire a una procedura di conformità nel rispetto delle norme internazionali di volo. “dato che l’AQNav, nella sua attuale fase di sviluppo, non è ancora preciso e accurato come i moderni Gnss, nell’immediato è più utile come strumento per la sicurezza del volo, a complemento dei sistemi di navigazione esistenti – conclude Ferrara -. Per questo motivo, ci auguriamo di vedere un’ampia adozione da parte dei civili, insieme agli usi della difesa, per massimizzare l’impatto”.
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di Dario d’Elia www.wired.it 2025-01-05 05:30:00 ,