La provincia jonica gli ha dato natali ed educazione criminale, ma da broker della coca ha sempre lavorato per tutti. Dopo anni di latitanza è stato arrestato a Fuengirola, nei pressi di Malaga lo scorso 11 ottobre.
Cinquantatré anni, inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, Palamara era uomo di peso nel mondo del traffico di droga. Per far arrivare carichi di tonnellate sul porto di Livorno, fino a qualche anno fa trasformato nei clan calabresi in uno dei porti di sbarco della cocaina in Italia, il contatto giusto era lui.
Per questo lo cercava la procura di Firenze, che lo braccava per un carico da 800 chili di polvere bianca nascosti in una serie di container frigo intercettati a Livorno. Per questo non ha mai smesso di seguire le sue tracce Catanzaro, dove i traffici di Palamara sono finiti al centro dell’inchiesta “Molo 13”, che ha svelato un’operazione di importazione di cocaina del valore di un milione di euro, passata per l’Olanda. “Ora siamo entrati in ottica industriale”, lo informava uno dei suoi uomini, compiaciuto per il carico in partenza. Ma sulla testa di Palamara pende anche una condanna definitiva a 14 anni e 4 mesi per associazione finalizzata al traffico di droga e riciclaggio.
Per anni, impossibile da eseguire. Secondo i magistrati, anche grazie alla complicità di un dipendente civile del Ministero dell’Interno, in servizio al Commissariato di Polizia di Stato di Legnano, che al broker della droga avrebbe fornito una serie di falsi documenti “validi” per l’espatrio. Ma questa volta le false identità che Palamara ha sempre utilizzato non sono bastate a evitargli la cattura.
L’arresto è maturato grazie alla sinergia investigativa tra lo Scico della Guardia di finanza, la Direzione centrale per i servizi antidroga, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia- progetto I -Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), l’Udyco centrai della policia national spagnola e le squadre mobili di Firenze e Livorno.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-10-14 12:14:58 ,www.repubblica.it