nel pantheon con Tolkien grazie all’«egemonia culturale»- Corriere.it

Intendiamoci, sempre meglio Gramsci che Dante, se proprio la nuova destra vuole rinfrescare il suo Pantheon di eroi nazional-popolari. Anche perch l’autore dei Quaderni dal carcere c’azzecca di pi; nel senso che almeno c’ una qualche attinenza storica con le radici culturali di Fratelli d’Italia (anche a non voler credere alla discendenza genealogica che sarebbe stata scoperta tra lui e Giorgia Meloni).

Non si pu perci che applaudire alla decisione del ministro Sangiuliano di apporre una targa commemorativa alla clinica Quisisana di Roma,
dove una delle menti pi raffinate del marxismo italiano smise di pensare dopo la lunga cattivit cui era stato costretto dal regime fascista (il ministro annuncia anche una mostra, non sappiamo se organizzata direttamente da lui). infatti sempre lodevole l’intento ecumenico di allargare lo spettro di padri nobili della cultura italiana.

Ma la scelta del ideatore del Pcd’I (Partito comunista d’Italia) non poi cos sorprendente. Da tempo c’ in giro un gramscismo di destra che ammira in lui il concetto di egemonia, e che vorrebbe rubarglielo per dare pi solide basi culturali al nuovo potere meloniano. Basti pensare che il bollettino editoriale di Fratelli d’Italia, dove si danno suggerimenti ai militanti per rassegne e…