Il ministro M5S: una donna al Quirinale farebbe fare un salto all’Italia
Ministro Patuanelli, lei ha detto che auspica una donna al Colle. Ha in mente nomi?
«È ancora troppo presto per fare nomi, chi parla di candidature adesso gioca politicamente per bruciarle. Io penso che questo Paese sia pronto per avere una figura femminile al Colle, ci sono tantissime personalità e altrettanti profili di grande levatura istituzionale».
L’idea di una donna non ha convinto i parlamentari.
«Penso che i gruppi parlamentari stiano semplicemente attendendo, come tutti del resto, che la partita del Quirinale, se vogliamo chiamarla così, entri nel vivo. Mi è dispiaciuto leggere che per alcuni proporre una donna al Quirinale equivalga a dire “non ci sono più le mezze stagioni”. Una figura femminile presidente della Repubblica farebbe fare un salto culturale all’Italia perché una questione di genere, anche in politica, c’è ed è inutile negarlo».
Si è parlato di un nome di centrodestra.
«Lo ripeto, inutile fare nomi adesso. Non ha senso».
Lei ha detto che Draghi deve continuare a fare il premier, ma nel M5S circolano voci anche di parere opposto.
«Abbiamo sempre detto che non abbiamo preclusioni per Draghi, che sicuramente rientra tra le personalità di alto profilo. Ma c’è la consapevolezza e la preoccupazione che una tale mossa comprometterebbe la continuità di governo in una fase importante. C’è il rischio concreto che tutto possa precipitare in una crisi al buio. Portando il Paese in una condizione di instabilità, proprio mentre i progetti del Pnrr dovrebbero dispiegare i loro effetti».
Presto ci sarà l’assemblea congiunta M5S sul Quirinale: sarà un redde rationem?
«Oramai lo si dice ad ogni assemblea congiunta, non è più nemmeno una notizia».
I senatori M5S hanno chiesto che i capigruppo affianchino Conte sul Colle: è un commissariamento?
«Come sanno bene i senatori, c’è un coordinamento costante, quasi quotidiano, tra Conte, i ministri, i vice e i due capigruppo. Chiedono qualcosa che c’è già».
Il M5S è ancora progressista o è tornato trasversale?
«Il M5S ha fatto una scelta di campo, scegliendo di abbandonare la cosiddetta “terza via” per essere una componente fondamentale del campo progressista. Non si tornerà indietro su questo punto».
C’è chi teme un crollo sotto il 10%.
«Il Movimento ha dato al Paese misure come il reddito di cittadinanza, il Superbonus 110%, Transizione 4.0 e tanto altro. Continueremo a incidere su altri temi fondamentali come il salario minimo, i diritti civili, la transizione ecologica. Le forze politiche oscillano ciclicamente, ma le nostre basi sono solide».
La scuola riaprirà il prossimo 10 gennaio, alcuni governatori premevano per un rinvio a causa del virus.
«Riteniamo sia giusto che le scuole ripartano e in presenza, per tutti. I nostri ragazzi hanno già pagato un prezzo altissimo, la priorità è continuare sul piano vaccinale cercando di convincere quella fetta di cittadinanza che ancora non ha ricevuto nemmeno una dose».
In Francia è stato introdotto lo Smart working obbligatorio 3-4 giorni alla settimana.
«Lo smart working è senz’altro una misura efficace quando si tratta di limitare l’esplosione dei casi, in questo caso legato alla variante Omicron. È uno strumento che abbiamo chiesto di usare nuovamente, come nella prima fase della pandemia, perché si è rivelato molto utile».
Teme il caro-bollette?
«Sì, ma il governo si è mosso velocemente per cercare di mitigare i rincari. È ovvio che se il problema dovesse persistere occorrerà intervenire di nuovo, per questo reputo incomprensibile il no di una parte del Cdm al contributo di solidarietà proposto da Draghi, che altro non era se non lo spostamento di un anno dei benefici della riforma Irpef per i redditi alti».
I piani della Commissione Ue includono il nucleare tra le fonti sostenibili a favore della transizione energetica.
«Il M5S è contro il nucleare, così come lo sono i cittadini che si sono già espressi con due referendum sul tema. Oggi tutti parlano di nucleare. Però quando ho dovuto dare inizio al percorso per costituire la CNAPI, ovvero il deposito sicuro delle nostre scorie che attualmente giacciono in depositi a rischio o all’estero, e per cui siamo in infrazione europea, la Lega mi ha massacrato sui social e in parlamento. Questo dà l’idea dell’ipocrisia di fondo. Dopodiché dobbiamo sempre ricordarci che stiamo parlando di una tecnologia ancora non disponibile, di cui non si conoscono quantità e qualità delle scorie né il costo al kW».
3 gennaio 2022 (modifica il 3 gennaio 2022 | 22:05)
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Emanuele Buzzi , 2022-01-03 21:05:29
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