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Data : 2024-10-27 12:17:00
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“Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”. Così Giorgia Meloni nel nuovo libro di Bruno Vespa in uscita il 30 ottobre (Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa), in cui torna anche sul tema dei dossier.
”Perché tanto accanimento su sua sorella Arianna? – chiede Vespa – È la persona che il bancario di Bari ha spiato più di tutte… “Quando è uscita questa notizia – racconta la presidente del Consiglio -, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2100 euro. Mi ha scritto: “Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto”, con la faccina che ride. Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma trafiggere lei è come trafiggere me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio”.
Governo
“Chi viene esperto dal popolo per governare deve poterlo fare con un orizzonte di legislatura”, ha detto ancora Meloni. “Vorrei il dialogo ma così la vedo dura. Poi, comunque, dovrebbe far piacere che un partito che si definisce democratico dica che devi passare sui loro corpi per rafforzare la democrazia in Italia. Ormai non mi stupisco. Mi prendo serenamente gli attacchi della sinistra perché ho l’ardire di sostenere che gli italiani dovrebbero avere il diritto di eleggere direttamente il presidente del Consiglio togliendo questo potere alle dinamiche del palazzo”, ha aggiunto.
Qualcuno sostiene che lei sta pensando alle elezioni anticipate per capitalizzare il consenso. “Dicono un sacco di cose, tendenzialmente false. Ho smesso di leggere la rassegna illustrazione quando mi sono resa conto che almeno la metà delle cose che si scrivono non vengono scritte per raccontare un fatto, come dovrebbe essere, ma piuttosto per tentare di determinarne uno. È un tentativo di condizionamento al quale non mi presto”, ha affermato ancora Meloni.
Legge elettorale
Il punto debole della riforma del premierato è la mancanza di una credibile proposta di legge elettorale? “Penso che quello della legge elettorale sia un tema di competenza parlamentare e poi non ho amato i governi che tentavano di apparecchiarsi la legge elettorale scrivendo norme cucite addosso a loro stessi (anche se poi non funzionavano mai) e non utilizzerò lo stesso tecnica. In materia di confronto sulla legge elettorale sono estremamente disponibile con tutti. Le norme devono essere giuste per tutti, soprattutto per i cittadini, non utili ad alcuni”
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