La richiesta era stata avanzata dalla procura di Ivrea che ha indagato per maltrattamenti il quarantenne, protagonista 22 anni fa del massacro di Novi ligure insieme alla fidanzatina di allora, Erika.
Non ci sarà alcuna misura nei confronti di Omar Favaro. Il tribunale del Riesame ha ritenuto che non sussista un pericolo concreto e attuale per l’ex moglie e per la figlia del quarantenne, protagonista 22 anni fa, quando era minorenne, del massacro di Novi Ligure.
L’uomo, oggi 40enne, è accusato di pesanti maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della donna sposata nel 2017. I pubblici ministeri avevano chiesto il divieto di avvicinamento alla donna, ma il Riesame di Torino ha respinto l’appello della Procura di Ivrea ritenendo che non ci fossero i presupposti di attualità del pericolo e che il passato di Omar non potesse avere rilevanza.
Durante l’udienza di venerdì il suo legale, Lorenzo Repetti, aveva sottolineato che Favaro non ha la possibilità di incontrare la figlia nonostante sia stato disposto l’affidamento congiunto con la mediazione degli assistenti sociali e “una consulenza tecnica di ufficio abbia sottolineato che anche lui, come l’ex moglie, sia capace di genitorialità”.
“Non vedo mia figlia da gennaio – aveva detto Favaro all’uscita da palazzo di giustizia – le accuse della mia ex moglie sono tutte calunnie“. “Mia figlia è stata manipolata dalla mamma“, aveva aggiunto.
Secondo la procura Omar avrebbe minacciato più volte di morte la donna arrivando anche a ipotizzare di sfregiarle la faccia con l’acido o di ridurla su una sedia a rotelle. Da qui la richiesta della procura di Ivrea di imporre un divieto di avvicinamento, ma un gip aveva dato parere contrario, così i pubblici ministeri avevano presentato l’appello al tribunale del riesame di Torino. Respinto anche quello.
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di Biagio Chiariello
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2023-06-12 16:55:21 ,