Nike sottolinea che l’obiettivo del nuovo dominio è “garantire che sia uno spazio sicuro e fidato” in cui i membri possano collezionare creazioni virtuali “come scarpe o maglie virtuali“. Quello che sembra chiaro è che la struttura della competizione, come il dominio, è pensato per tutelare la proprietà e la supervisione delle attività da parte di Nike, un aspetto non esattamente in linea con l’etica decentralizzata del Web3.
La questione dell’interoperabilità
Anche se non ci saranno avatar al momento del lancio, l’ambizione dichiarata di Nike è far sì che i prodotti virtuali lanciati su Swoosh possano essere indossati sia dentro che fuori la piattaforma: “Posso immaginare che gli avatar su Rtfkt potranno indossare i nostri wearable, così come gli avatar nei videogiochi a cui già giocate“, spiega Ron Faris, vicepresidente e general manager di Nike Virtual Studios, il braccio del brand lanciato all’inizio del 2022 per la sfera virtuale.
Lo studio di nft Rtfkt (si pronuncia artifact) è stato acquistato da Nike nel dicembre 2021, quindi il riferimento alla possibilità di trasferire capi virtuali sulla piattaforma non deve sorprendere. Oltre a questo, non sono però stati diffusi dettagli specifici sull’interoperabilità dei prodotti di Swoosh con altre piattaforme o con Meta. Faris racconta che il piano è quello di “fare in modo che i nostri articoli indossabili inizino a diventare utilizzabili su più esperienze o giochi“. In questo senso, il recente annuncio di Meta sull’aggiunta delle gambe ai suoi avatar sembra offrire un’opportunità perfetta per delle sneaker virtuali.
Nike ha già un metaverso su Roblox, Nikeland, dove gli utenti possono acquistare e indossare beni virtuali, che però non utilizza contanti o criptovalute bensì una moneta in-game. Lanciato nel novembre 2021, lo spazio virtuale ha registrato più di 26 milioni di visitatori, secondo Roblox. Anche in questo caso, Faris sembra non sapere come Swoosh interagirà con Nikeland: “Non abbiamo ancora pensato a come sarà esattamente“.
Con il lancio di Swoosh, Nike potrebbe creare un mondo virtuale che non avrà bisogno di appoggiarsi ad altre piattaforme. Nikeland potrebbe essere incorporato in Swoosh, ma per avere successo l’operazione dovrà inevitabilmente mettere al centro l’interoperabilità. È proprio questo il motivo per cui MSquared, la divisione della società tecnologica Improbable che costruisce metaversi per terzi, richiede ai clienti di garantire l’interoperabilità di tutti i suoi spazi virtuali.
Il connubio tra metaverso e moda
Nike non è il primo importante marchio di abbigliamento ad avventurarsi nel settore dei prodotti virtuali. Gucci è stato in qualche modo un precursore nel campo: nel 2021, l’azienda ha lanciato le sneakers Gucci Virtual 25, indossabili solo in versione digitale su VrChat e Roblox, e ha creato su quest’ultima Gucci Town, uno spazio immersivo in cui gli utenti possono acquistare altri capi di abbigliamento virtuali della dimora di moda. La scommessa sembra aver dato i suoi frutti: una borsa digitale di Gucci è stata venduta su Roblox a un prezzo superiore a quello della sua versione fisica (ovviamente in valuta in-game). Nell’ottobre 2022 Vault, il concept store online di Gucci che ospita vari progetti legati a critpovalute ed nft, è stato introdotto sulla piattaforma The Sandbox, consolidando il rapporto del marchio con il metaverso.
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di Francesca Perry www.wired.it 2022-11-15 18:00:00 ,