Il ministro M5S degli Esteri si inserisce nel dibattito sulla corsa al successore di Sergio Mattarella: «Se il Movimento avesse un candidato si verrebbe a sapere. Berlusconi al Colle? Lo stanno illudendo e fregando»
«Se il Movimento 5 Stelle avesse un candidato per la presidenza della Repubblica si verrebbe a sapere». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si inserisce nel dibattito sulla corsa al successore di Sergio Mattarella
al Quirinale. Dalla conferenza nazionale di Confimprese, a Fiuggi, Di Maio spiega: «Dobbiamo proteggere il presidente del Consiglio dal totonomi perché rischiamo di compromettere la legge di bilancio: Draghi ha tutto il nostro sostegno, sta portando avanti riforme che ci consentiranno di avere una ripresa solida. Se portiamo Draghi o Mattarella nel dibattito sul Quirinale indeboliamo le istituzioni». Le elezioni anticipate? «Se andiamo a votare dopo il voto per Quirinale, a febbraio o marzo, non avremo un governo prima di luglio e se non hai istituzioni nel pieno delle funzioni come fai a fare le norme per affrontare la pandemia?». Il ministro degli Esteri ribadisce di non volersi prendere «il rischio di spiegare alle famiglie italiane» che per quattro o cinque mesi non potrebbero avere un governo. Il vero problema è che ci sono alcune forze politiche che, siccome nel governo Draghi si fanno cose serie e responsabili, non riescono a capitalizzare voti con boutade e sono in grande difficoltà».
Nel totonomi sul Colle a cui fa riferimento Di Maio è comparso anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «I suoi sostenitori lo stanno illudendo di poter arrivare al Quirinale — ha detto il ministro degli Esteri —, per questo provo molta empatia per lui perché lo stanno fregando» aggiunge convinto di essere «l’unico in Italia che non ha avuto rapporti con Berlusconi» e assicurando di non provare rancore per l’appellativo di «bibitaro» che l’ex presidente del Consiglio gli affibbiò: «Ho il privilegio di non offendermi perché sono stato fortunato».
Sulle mosse dei partiti per la corsa al Quirinale, Di Maio è convinto che «il Parlamento è importante, non soltanto le forze politiche. Serve un grande coinvolgimento del Parlamento. Bisognerebbe fare qualche considerazione in più su cosa vogliono i gruppi parlamentari. Oggi qualsiasi candidato non avrebbe alcun senso, anche per il Movimento 5 stelle. Se vogliamo mettere in testa l’interesse nazionale convergeremo su una soluzione sul Quirinale. Nessuno si sta occupando del Quirinale, ma di votare prima o dopo, o di mettere una persona per sette anni o di un presidente a tempo determinato, una cosa inaccettabile. Inoltre stiamo bruciando tutti i nomi. Credo che questo comportamento sia irresponsabile», ha aggiunto il ministro che — dopo le minacce ricevuta dall’Isis e la solidarietà bipartisan arrivata da istituzioni e forze politiche — ha poi confermato che nel 2022 l’Italia avrà il comando della Missione anti-Daesh in Iraq: «Non ci facciamo di certo impensierire dalle minacce di una rivista».
14 novembre 2021 (modifica il 14 novembre 2021 | 13:57)
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Redazione Politica , 2021-11-14 12:41:41
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