Avevano concordato un percorso con la questura, ma arrivati all’altezza dei Bastioni di Porta Nuova, i manifestanti hanno virato verso strade non autorizzate e hanno bloccato il traffico nella zona tra via Melchiorre Gioia e piazza Gae Aulenti. Ancora una volta, i No Green pass mandano in tilt la circolazione a Milano, con la polizia costretta a provare ad arginare la loro avanzata correndo tra le auto, fino alla zona Sempione, dove i dimostranti hanno di nuovo tentato di deviare il percorso. Poi, il corteo è ripartito in maniera eterogenea, con una buona parte dei manifestanti che si sono diretti in piazza Duomo. Una situazione che si ripete per il quindicesimo sabato consecutivo. Oggi, almeno una persona è stata fermata dalle forze dell’ordine. Mentre in altre piazza italiane – da Torino a Pisa – i cortei si sono svolti in maniera ordinata.
A Milano sono scesi in strada in 4mila ritrovandosi in piazza Fontana. Dopo una mediazione avvenuta venerdì in questura, a differenza delle scorse settimane, quando il corteo aveva preso una direzione improvvisata e imprevedibile, si era giunti a definire un percorso che, se per un verso, andava incontro all’esigenza di ‘visibilità’ dei manifestanti, dall’altro consentiva di mitigare i forti disagi al traffico e ai milanesi. Ma l’accordo è stato disatteso attorno alle 19, degenerando nel consueto caos per una mezz’ora. Poi le forze dell’ordine sono riuscite a far rientrare il troncone di corteo che si era staccato dal percorso autorizzato a rientrare lungo le strade concordate per raggiungere infine la sede milanese della Rai in corso Sempione.
Arrivati davanti al palazzo della tv pubblica, i manifestanti per circa un’ora hanno intonato cori contro i giornalisti e l’informazione “corrotta”. Ma invece di sciogliere la manifestazione, come prestabilito, hanno di nuovo deviato il percorso, prima verso via Canonica, in zona Sarpi, e poi tornando verso parco Sempione, sempre bloccando i mezzi pubblici di superficie. In entrambi i casi, gli agenti in tenuta antisommossa si sono opposti, cercando di reindirizzare le proteste verso la sede Rai, come concordato con la questura. Durante questi tentativi di deviare nuovamente il percorso delle manifestazioni, almeno una persona è stata fermata dagli agenti. Infine una buona parte dei manifestanti si è diretta verso piazza Duomo, dove si sono di nuovo fermati.
Un primo momento di tensione si era registrato proprio in piazza Duomo, quando un videomaker della trasmissione di La7 Tagadà è stato insultato e ha ricevuto uno sputo e un calcio alla videocamera sotto i portici: è stato immediatamente contattato dalla Questura e ora sta continuando a seguire la manifestazione. In serata anche la troupe del programma Controcorrente di Rete4 è stata circondata e aggredita verbalmente da un gruppo di manifestanti mentre era in piazza del Duomo. La giornalista è stata pesantemente insultata e disturbata con fischi, vuvuzela e trombette al punto tale da dover interrompere il collegamento per evitare che la situazione degenerasse. Anche quando la cronista si è fermata, il gruppo di contestatori ha continuato a inveire contro di lei e altri colleghi presenti. Il coro, ripetuto lungo tutto il corteo, è stato “giornalisti terroristi”Passando accanto a Palazzo Marino, i manifestanti hanno intonato una serie di cori e insulti nei confronti del sindaco Giuseppe Sala, già ‘minacciato’ nelle chat Telegram negli scorsi giorni.
Corteo di No Green pass anche a Torino, con il torpedone che si è snodato da piazza Castello verso altre vie del centro storico. Dopo un presidio in cui si solo alternati al microfono lavoratori di vari settori, operai delle fabbriche come Avio e autisti Gtt, che hanno rivendicato il “diritto a lavorare”, in centinaia si sono mossi lungo via Pietro Micca. Due gli striscioni in testa, “Uniti per la libertà di scelta” e “Lavoro dignità libertà No Green Pass Torino”. Serena Tagliaferri, presidente nazionale dell’associazione nazionale dei Fieristi e fra i promotori dell’iniziativa, è stata colta da malore poco dopo la partenza del corteo. La donna è stata portata in ambulanza all’ospedale Maria Vittoria. “Ora sta bene – hanno spiegato gli organizzatori – ed è in osservazione. Per fortuna in Italia gli ospedali funzionano ancora bene”.
Oltre mille persone sono scese in piazza anche a Pisa, giungendo anche da altre province toscane. Stesso numero di persone in strada anche a Trento: dopo il ritrovo in piazza Dante, il corteo, in testa le “donne in bianco”, si è mosso fino in piazza Duomo, dove la folla si è radunata. Diversi gli slogan, i cori e i manifesti esposti: tra i “bersagli” anche il governo. A Lodi e Genova, invece, si è tenuto un presidio. Nel capoluogo ligure i manifestanti si sono riuniti in piazza Matteotti, dove era presente anche una delegazione dei portuali di Trieste.
video di Salvatore Frequente