«Non basta, la Ue faccia di più a partire dall’energia»- Corriere.it

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Author: Redazione Politica
Data : 2022-12-05 11:42:18
Dominio: www.corriere.it
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di Redazione Politica

La premier Giorgia Meloni al festival delle Regioni: non poteva tenere in considerazione l’impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie. Poi sull’autonomia: nessuno resterà indietro

Giorgia Meloni lancia l’allarme sul Pnrr. «Il Next generation Eu è evidente a tutti che non è più sufficiente» perché «non poteva tenere in considerazione l’impatto che la guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie. Bisogna fare di più oggi a livello Ue, partendo dal caro energia», ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in collegamento con il festival delle Regioni in corso a Milano. Il Pnrr, secondo la presidente del Consiglio, è «un’eredità importante», però è tale «se quelle opportunità non vanno perse ed è per questa ragione che il governo, a pochi giorni dall’insediamento, ha deciso di riattivare la cabina di regia per monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi, coinvolgendo tutti gli attori in campo».

Parlando da Milano alla platea di governatori, la premier ha anche toccato il tema dell’autonomia, spiegando che il governo vuole favorirne l’attuazione «in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme per rafforzare e ammodernare l’assetto stato» ma «non sarà mai un pretesto per lasciare indietro una parte del territorio. Prima di fughe in avanti penso che occorra un confronto su competenze e funzioni chiaro, da fare insieme e senza pregiudizi». Il governo vuole lavorare a un nuovo modello di coordinamento tra politiche statali e regionali, sfruttando «tutte le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr». Per Meloni infatti l’obiettivo è «migliorare efficienza e qualità dei servizi» e «colmare i divari», non «creare disparità». Questo governo crede «fortemente» nella collaborazione tra Stato, Regioni, Province autonome, enti locali, ha detto la premier, e vuole «investire fortemente nella sinergia tra tutti i livelli» di governo perché «in questo tempo nessuno può pensare di affrontare da solo le sfide che abbiamo di fronte». Nel rapporto tra Stato e regioni bisogna per la premier bisogna ripartire da quelle che lei chiama «storture», riferendosi alla riforma del titolo V che «su molte materie ha aumentato la conflittualità, con tutto quello che comporta in termini di lungaggini ed efficienza».

Preoccupazioni sul Pnrr sono state espresse anche dalle stesse Regioni: «Diamo la disponibilità a collaborare ma chiediamo di essere coinvolti perché se questo non avviene, per noi è molto più comodo perché guardiamo tutto da lontano, ma sarà un problema per il paese se le opere non si realizzano», ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga . Ai giornalisti che gli hanno chiesto se Mario Draghi con il suo governo ha lasciato dei buchi sul Pnrr Fedriga ha riposto che «più che buchi direi che oggi siamo di fronte a una dotazione difficile che è quella della realizzazione delle opere, mentre la prima fase era più che altro legata alle riforme che sono state fatte in modo importante – ha spiegato – . Oggi siamo di fronte a una fase estremamente difficile per un problema strutturale del paese, cioè la capacità di realizzazione delle opere stesse»

5 dicembre 2022 (modifica il 5 dicembre 2022 | 12:42)

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