Author: Enrico Marro
Data : 2022-12-07 20:23:51
Dominio: www.corriere.it
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L’appello del segretario della Cisl: evitiamo di trasferire tensioni nei luoghi di lavoro. E poi: «Bene il sostegno contro caro energia e inflazione. Più risorse per sanità e scuola»
Com’è andato l’incontro con la premier Giorgia Meloni?
«È stato un incontro positivo — risponde il segretario della Cisl, Luigi Sbarra —. Abbiamo ribadito la nostra valutazione sulla manovra e chiesto di migliorarla».
Come giudicate la manovra?
«Il nostro è un giudizio articolato. Apprezziamo che i due terzi della manovra siano rivolti a dare continuità e a consolidare i sostegni a lavoratori, pensionati, famiglie e imprese colpiti dal caro energia e dall’inflazione. Positive anche alcune misure che recepiscono nostre proposte. Per esempio, l’innalzamento a 15mila euro dell’Isee per allargare la platea di famiglie che beneficiano del bonus sociale sulle bollette. Giudichiamo importante il taglio del cuneo, anche se lo sconto di tre punti va esteso alle retribuzioni fino a 35mila euro (ora è fino a 20mila, ndr). Bene l’esonero contributivo per stabilizzazioni e assunzioni di giovani e donne fino a 36 anni, ma bisognerebbe alzare il tetto della decontribuzione oltre 6mila euro. E anche aver rafforzato l’assegno per il potenziamento del congedo parentale, misura che però va estesa ai padri. Riteniamo importante il fondo per sostenere gli acquisti delle fasce deboli, come pure aver disinnescato lo scalone sull’età pensionabile, a patto però che il governo avvii il confronto sulla riforma complessiva della previdenza. Infine, abbiamo chiesto di azzerare la tassazione sui premi aziendali e di estenderla ai lavoratori pubblici».
Ma le priorità della Cisl quali sono?
«Ristabilire la piena indicizzazione delle pensioni tra 4 e 7 volte il minimo, perché il taglio colpisce in questo caso non pensioni d’oro ma assegni da 1.600-1.700 euro al mese. Inoltre, non ci convince la stretta su opzione donna: bisogna prorogare gli attuali requisiti. Sul fronte lavoro, sono dannose le misure che estendono l’uso dei voucher, perché destrutturano il sistema contrattuale. Sul fisco, bisogna rafforzare la tracciabilità dei pagamenti e stringere le maglie contro l’evasione. Infine, abbiamo chiesto più risorse per sanità, scuola, servizi sociali, non autosufficienza e per il rinnovo dei contratti».
In altri tempi, sarebbe bastata la metà di queste richieste per proclamare lo sciopero generale.
«Ci sono chiari e scuri. È nel dialogo che possiamo e dobbiamo migliorare la manovra».
Ci sono segnali in questo senso?
«La presidente Meloni si è impegnata a un supplemento di valutazione sulle nostre proposte. Inoltre, verranno aperti tavoli di confronto su pensioni, pubblica amministrazione, sicurezza sul lavoro, politiche industriali. Giudicheremo dai frutti».
Ogni modifica deve però trovare le coperture. Le vostre richieste costano molto. Basti pensare che solo con la stretta sull’indicizzazione delle pensioni il governo conta di risparmiare 10 miliardi in tre anni. Dove trovare risorse alternative?
«I margini di redistribuzione ci sono: è quello che deve fare il governo. Nostro dovere è segnalare i profili di iniquità. E tra questi c’è l’indicizzazione delle pensioni»
Che farete se le vostre proposte non verranno accolte?
«Abbiamo già avviato una fase di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori. Il 15 dicembre svolgeremo l’assemblea nazionale dei delegati e dei pensionati a Roma per incalzare il governo e la politica».
Perché il sindacato è diviso, con Cgil e Uil che hanno già deciso scioperi?
«Il sindacato non è diviso, ma è plurale. Ci sono differenti giudizi sulla manovra, come l’anno scorso, ma questo non toglie che ci sia un comune sentire su grandi traguardi strategici. In questa fase, noi pensiamo che lo sciopero generale sia un errore, rischia di scaricare sacrifici economici sulle spalle dei lavoratori in una fase di grande difficoltà e di trasferire tensioni nei luoghi di lavoro».
7 dicembre 2022 (modifica il 7 dicembre 2022 | 21:23)
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