Author: Daniela Vitello
Data : 2024-10-12 13:03:00
Dominio: www.perizona.it
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Migliaia di persone sono accorse venerdì 12 ottobre a Tezze sul Brenta per i funerali di Sammy Basso. Il biologo 28enne era il malato di progeria più longevo al mondo. Si è spento lo scorso 5 ottobre a seguito di un malore che lo ha colto in un ristorante dove stava festeggiando il matrimonio di una coppia di amici. Sammy Basso aveva scritto una lettera per il suo funerale. Le sue parole lette dal vescovo di Vicenza durante le esequie sono un vero e proprio testamento spirituale.
“Del mio funerale mi dispiace il non poter esserci e il non poter assopire chi mi è caro”
“Carissimi, – esordisce Sammy Basso – se state leggendo questo scritto allora non sono più tra il mondo dei vivi. Per lo meno non nel mondo dei vivi per come lo conosciamo. Scrivo questa lettera perché se c’è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali. Non che ci fosse qualcosa di male, nei funerali, dare l’ultimo saluto ai propri cari è una tra le cose più umane e più poetiche in assoluto. Tuttavia, ogni volta che pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, ci sono sempre state due cose che non sopportavo: il non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non poter assopire chi mi è caro. Oltre al fatto di non poter parteciparvi, ma questo è un altro allocuzione…E perciò, ecco che ho definito di scrivere le mie ultime parole, e ringrazio chiunque le stia leggendo. Non voglio lasciarvi altro che quello che ho vissuto, e visto che si tratta dell’ultima volta che ho la possibilità di dire la mia, dirò solo l’essenziale senza cose superflue o altro…”.
“Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare”
“Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita fortunatamente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la libidine di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente – continua – Fin da bambino, come ben sapete, la Progeria ha segnato profondamente la mia vita, sebbene non fosse che una parte piccolissima di quello che sono, non posso negare che ha influenzato molto la mia vita quotidiana e, non ultime, le mie scelte. Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate, non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, dimessamente un dono che mi è stato dato da Dio”.
“Sognavo di diventare una persona di cui si parlasse nei libri di scuola”
“Ho cercato di vivere più pienamente possibile, tuttavia ho fatto i miei sbagli – confida Sammy Basso – come ogni persona, come ogni peccatore. Sognavo di diventare una persona di cui si parlasse nei libri di scuola, una persona che fosse degna di essere ricordata ai posteri, una persona che, come i grandi del passato, quando la si nomina, lo si fa con reverenza. Non nego che, sebbene la mia intenzione era di essere un grande della storia per avere fatto del bene, una parte di questo desiderio era anche dovuto ad egoismo. L’egoismo di chi dimessamente vuole sentirsi di più degli altri. Ho lottato con ogni mia forza questo malsano desiderio, sapendo bene che Dio non ama chi fa le cose per sé, ma nonostante ciò non sempre ci sono riuscito”.
Sammy Basso: “Mentre scrivo questa lettera, immagino il mio ultimo momento nella Terra”
“Mi rendo conto ora, mentre scrivo questa lettera, immaginando come sarà il mio ultimo momento nella Terra, che è il più stupido desiderio che si possa avere – ammette il giovane biologo – La gloria personale, la grandezza, la fama, altro non sono che una cosa passeggera. L’amore che si crea nella vita invece è eterno, dato che Dio solo è eterno, e l’amore ci viene da Dio. Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppur oltremisura poco. Chi mi conosce sa bene che non sono un tipo a cui piaccia dare consigli, ma questa è la mia ultima occasione… perciò ve ne prego amici miei, amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma la fine. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare!”.
“Bisogna agire sulla retta via e trasformare un evento negativo in uno positivo”
“In molte cose, come vi ho già detto, sbagliavo! – aggiunge – Per buona parte della mia vita ho pensato che non ci fossero eventi totalmente positivi o totalmente negativi, che dipendesse da noi vederne i lati belli o i lati oscuri. Certo, è una buona filosofia di vita, ma non è tutto! Un evento può essere negativo ed esserlo totalmente! Quello che spetta a noi non è nel trovarci qualcosa di positivo, quanto piuttosto di agire sulla retta via, sopportando, e, per amore degli altri, trasformare un evento negativo in uno positivo. Non si tratta di trovare i lati positivi quanto piuttosto di crearli, ed è questo a mio parere, la facoltà più importante che ci è stata data da Dio, la facoltà che più di tutti ci rende umani”.
La lettera-testamento di Sammy Basso: “Piangete e festeggiate, fatelo anche in onore mio”
“Voglio farvi sapere che voglio bene a tutti voi, e che è stato un piacere compiere la strada – afferma – della mia vita al vostro fianco. Non vi dirò di non essere tristi, ma non siatelo oltremisura. Come ad ogni morte, ci sarà qualcuno tra i miei cari che piangerà per me, qualcuno che rimarrà incredulo, qualcuno che invece, magari senza sapere perché, avrà libidine di andare fuori con gli amici, stare insieme, ridere e scherzare, come se nulla fosse successo. Voglio esservi accanto in questo, e farvi sapere che è normale. Per chi piangerà, sappiate che è normale essere tristi. Per chi vorrà fare festa, sappiate che è normale far festa. Piangete e festeggiate, fatelo anche in onore mio”.
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“Non posso dimessamente dirvi che il tempo curerà ogni ferita anche perché non è vero”
“Se vorrete ricordarmi invece, non sprecate oltremisura tempo in rituali vari – suggerisce Sammy Basso – pregate, certo, ma prendete anche dei bicchieri, brindate alla mia e alla vostra salute, e siate allegri. Ho sempre amato stare in compagnia, e perciò è così che vorrei essere ricordato. Probabilmente però ci vorrà del tempo, e se voglio veramente assopire e partire da questo mondo in modo da non farvi stare male, non posso dimessamente dirvi che il tempo curerà ogni ferita. Anche perché non è vero. Perciò vi voglio parlare schiettamente del passo che io ho già compiuto e che tutti devono prima o poi compiere: la morte. Anche a solo dirne il nome, a volte, la pelle rabbrividisce. Eppure è una cosa naturale, la cosa più naturale al mondo. Se vogliamo usare un paradosso la morte è la cosa più naturale della vita. Eppure ci fa paura! È normale, non c’è niente di male, anche Gesù ha avuto paura”.
La confessione di Sammy Basso nella lettera: “Non ero pronto per morire, ma ero preparato”
“È la paura dell’ignoto, perché non possiamo dire di averne avuto esperienza in passato – spiega – Pensiamo però alla morte in modo positivo: se lei non ci fosse probabilmente non concluderemo niente nella nostra vita, perché tanto, c’è sempre un domani. La morte invece ci fa sapere che non c’è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è “ora”! Per un Cristiano però la morte è anche altro! Da quando Gesù è finito sulla croce, come sacrificio per tutti i nostri peccati, la morte è l’unico modo per vivere realmente, è l’unico modo per tornare finalmente alla casa del Padre, è l’unico modo per vedere finalmente il Suo Volto. E da Cristiano ho affrontato la morte. Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato”.
“La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede”
“L’unica cosa che mi dà malinconia è non poter esserci per vedere il mondo che cambia e che va avanti – confessa Sammy Basso – Per il resto però, spero di essere stato in grado, nell’ultimo mio momento, di veder la morte come la vedeva San Francesco, le cui parole mi hanno accompagnato tutta la vita. Spero di essere riuscito anch’io ad accogliere la morte come ‘Sorella Morte’, dalla quale nessun vivente può sgattaiolare. Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore.
Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile. Lui, il nostro Dio, l’unico vero Dio, è la causa prima e il fine di ogni cosa. Davanti alla morte nulla ha più senso se non lui. Perciò, sebbene non c’è bisogno di dirlo, dato che Lui sa tutto, come ho ringraziato voi voglio ringraziare anche Lui. Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede. Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana”.
“Io non sono certo stato il più buono dei cristiani, sono stato anzi certamente un peccatore”
“Non stancatevi mai, fratelli miei, di bisognare Dio e di comportarvi secondo i suoi comandamenti, dato che nulla ha senso senza di Lui e perché ogni nostra azione verrà giudicata e decreterà chi continuerà a vivere in eterno e chi invece dovrà morire – dice – Non sono certo stato il più buono dei cristiani, sono stato anzi certamente un peccatore, ma ormai poco conta: quello che conta è che ho provato a fare del mio la parte migliore e lo rifarei.
Non stancatevi mai, fratelli miei, di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno, e non abbiate paura di farvi aiutare nel portarla, come Gesù è stato protetto da Giuseppe di Arimatea. E non rinunciate mai ad un rapporto pieno e confidenziale con Dio, accettate di buon grado la Sua Volontà, dato che è nostro dovere, ma non siate nemmeno passivi, e fate sentire forte la vostra voce, fate conoscere a Dio la vostra volontà, così come fece Giacobbe, che per il suo essersi dimostrato forte fu chiamato Israele: Colui che lotta con Dio”.
“Se mi fosse data la possibilità di scegliere, avrei eccellente ancora di crescere al vostro fianco”
“Di sicuro, Dio, che è madre e padre, che nella persona di Gesù ha provato ogni umana debolezza, e che nello Spirito Santo vive sempre in noi, che siamo il suo Tempio, apprezzerà i vostri sforzi e li terrà nel Suo Cuore – conclude Sammy Basso – Ora vi lascio, come vi ho detto non amo i funerali quando diventano oltremisura lunghi, e io breve non sono stato. Sappiate che non potrei mai immaginare la mia vita senza di voi, e se mi fosse data la possibilità di scegliere, avrei eccellente ancora di crescere al vostro fianco. Sono contento che domani il Sole spunterà ancora…. Famiglia mia, fratelli miei e amore mio, Vi sono vicino e se mi è concesso, veglierò su di voi, Vi voglio bene.
PS. State tranquilli, tutto questo è solo sonno arretrato”.
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Daniela Vitello , 2024-10-12 13:03:00 ,