“Non rinneghiamo l’umanità che ci accomuna”

“Non rinneghiamo l’umanità che ci accomuna”

“Non rinneghiamo l’umanità che ci accomuna”



AGI – Dio, “non ci lasciare indifferenti di fronte al dramma dei migranti, dei profughi e dei rifugiati. I loro occhi ci chiedono di non girarci dall’altra parte, di non rinnegare l’umanità che ci accomuna, di fare nostre le loro storie e di non dimenticare i loro drammi”. Lo ha detto Papa Francesco nella benedizoine Urbi et Orbi per il Natale.

“Dio-con-noi, concedi salute ai malati e ispira tutte le persone di buona volontà a trovare le soluzioni più idonee per superare la crisi sanitaria e le sue conseguenze – ha detto Papa Francesco – rendi i cuori generosi, per far giungere le cure necessarie, specialmente i vaccini, alle popolazioni più bisognose. Ricompensa tutti coloro che mostrano attenzione e dedizione nel prendersi cura dei familiari, degli ammalati e dei più deboli”. 

 “Anche a livello internazionale c’è il rischio di non voler dialogare – ha aggiunto il Santo Padre –  il rischio che la crisi complessa induca a scegliere scorciatoie piuttosto che le strade più lunghe del dialogo; ma queste sole, in realtà, conducono alla soluzione dei conflitti e a benefici condivisi e duraturi”. 

“Vediamo ancora tanti conflitti, crisi e contraddizioni. Sembrano non finire mai e quasi non ce ne accorgiamo più – ha sottolineato il Pontefice – Ci siamo abituati a tal punto che immense tragedie passano ormai sotto silenzio; rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle”.

“Figlio di Dio, conforta i morti della violenza nei confronti delle donne che dilaga in questo tempo di pandemia – ha esortato Papa Francesco – Offri speranza ai bambini e agli adolescenti fatti oggetto di bullismo e di abusi. Da’ consolazione e affetto agli anziani, soprattutto a quelli più soli. Dona serenità e unità alle famiglie, luogo primario dell’educazione e base del tessuto sociale”. 



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