Il leader di Azione: «Salario minimo, forse collaborerò con Schlein»
Carlo Calenda, lei non crede, come il Partito democratico, che la decisione del governo di sottrarsi al controllo della Corte dei conti sul Pnrr riveli la propensione a una «svolta autoritaria» di questa maggioranza? C’è anche chi ha tirato in ballo il fascismo…
«Macché, si tratta di un controllo ridondante rispetto alla Ue. Quello di costruire controlli su controlli per poi ottenere la paralisi della pubblica amministrazione è uno dei tanti mali italiani. Il governo ha fatto bene. E in tal senso si sono espressi anche autorevoli amministrativisti. Il punto del Pnrr non è questo».
E qual è allora?
«Il punto è che noi non riusciamo a spendere i soldi perché in questo Paese i politici non sono in grado di far accadere le cose perché non hanno esperienza di gestione. È un problema trasversale. Con il Pnrr questo aspetto si evidenzia in modo clamoroso. Sono bravissimi a fare le leggi e a regalare bonus, per il resto, dalla sanità all’immigrazione e all’istruzione, niente di strutturale cambia mai. E gli italiani si ritrovano a dover spendere 40 miliardi di…
Author: Maria Teresa Meli
Data : 2023-06-06 06:07:33
Dominio: www.corriere.it
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