Per il resto la formula rimane quella classica, tanto rodata nella sua varietà e semplicità: si parte con il maestoso e immancabile documentario naturalistico della Bbc (narrato dallo stesso Angela), questa volta su una leonessa che deve far accettare i suoi cuccioli al proprio branco, e poi si alternano molto serrati altri servizi e altre interviste che spaziano dalla natura alla tecnologia, dall’alimentazione alla sessualità (si parla infatti dei fondali del Giglio dopo il disastro della Concordia, di mano bioniche, di sazietà, di un grande classico come la “pillola blu” e così via…). C’è anche un’intervista eccellente a una star come Harrison Ford, incluso perché archeologo “onorario” anche nel suo ultimo Indiana Jones e il quadrante del tempo, ma a dire il vero forse dissonante rispetto al contenuto più denso degli altri momenti.
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Tutto comunque si gioca sul ritmo, sull’alternanza degli argomenti e anche delle voci. Sono tanti gli esperti e i nomi noti con cui Angela interagisce per modulare le varie sezioni del programma (che dura, al netto della pubblicità, due ore piene): l’astronauta Samantha Cristoforetti spiega come si organizza una spedizione spaziale, Carlo Lucarelli adatta il suo storytelling del mistero alla storia macabra e avvincente del blu di Prussia, lo scrittore e segretario del Cicap Massimo Polidoro parla di fake news. Uno dei momenti più attesi è poi l’intervento di Alessandro Barbero, ormai superstar dei podcast e della divulgazione storica, che qui ha però un momento forse troppo stringato e impostato rispetto al solito, anche se non meno succoso (Napoleone non era basso, ci racconta lo storico, ma lo è diventato nella nostra testa a causa della satira politica inglese). Tra i nomi celebri anche Paola Cortellesi che dà la voce a una clip finale sulla storia delle lettere dell’alfabeto.
Un mix di sapori e di atmosfere, insomma, che è ovviamente pensato appositamente per il grande pubblico. A differenza di tanti altri contesti, però, la scienza non viene mai banalizzata per esigenze di spettacolarizzazione televisiva, anzi il focus è sempre sulla qualità e la limpidezza dell’esposizione. Ottimo il coinvolgimento soprattutto di università e ricercatori italiani. È un po’ questo la costante di Noos, che di SuperQuark è evoluzione e attualizzazione: certo, si parla di intelligenza artificiale, di deep fake, si sentono in sottofondo i Coldplay e la viralissima Padam Padam di Kylie Minogue, ma il programma mantiene quella familiarità classica, quel senso di sicurezza e autorevolezza che in fondo rassicurano (ottimo il ricordo a Margherita Hack, scomparsa proprio il 29 giugno 2013, che è subito un volto storico e familiare).
Alberto Angela ha preso l’eredità del padre Piero e l’ha adattata a sé, ma con garbo, senza stravolgerla, capendo che una formula scientifica così precisa e così affinata negli anni andava solo preservata come un preziosissimo dono di conoscenza.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-06-30 07:58:52 ,