Il ministro al congresso delle «toghe rosse» a Palermo. Albamonte, segretario uscente di Area: l’accusa finirà per dipendere dall’esecutivo. Il sostegno di Schlein e Conte alla corrente progressista
DAL NOSTRO INVIATO
PALERMO — La battuta d’esordio l’aveva preparata da giorni: «Mi è venuto in mente quello che De Gasperi disse al Conferenza di Parigi dopo la guerra: “Qui dentro tutto sembrerebbe ostile tranne la vostra personale cortesia”; spero che non sia così». È un auspicio ambizioso, quello del ministro della Giustizia Carlo Nordio che interviene al congresso di Area, la corrente che insieme a Magistratura democratica rappresenta la sinistra giudiziaria: il cuore dell’opposizione togata alle politiche del governo in materia di giustizia, che il Guardasigilli rivendica in quanto espressione del mandato popolare esercitato da chi ha vinto le elezioni. Lui, pubblico ministero in pensione, ha partecipato all’ultima competizione chiamato in Parlamento da Giorgia Meloni che l’ha scelto come ministro. Però dice: «Sono ancora convinto di sentirmi la toga addosso».
Da ex magistrato ribadisce che l’obiettivo del governo è «dare efficienza alla giustizia», e sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri — contenuta nel programma di governo e osteggiata da pressoché tutte le toghe — rivolge quasi una preghiera all’assemblea: «Per me sarebbe una bestemmia e un’eresia…
Author: Giovanni Bianconi, inviato a Palermo
Data : 2023-09-30 18:31:25
Dominio: www.corriere.it
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