«Nel solco dell’azione riformatrice avviata dalla spinta del Pnrr, abbiamo la possibilità di conferire al servizio giustizia un volto nuovo, in sintonia con le trasformazioni rapide, e talvolta repentine, dei nostri tempi. Questa è la nostra assoluta priorità, già illustrata nelle relazioni alle commissioni Giustizia e alle Camere». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione.
«A questa meta stiamo lavorando dal primo giorno del nostro insediamento – ha assicurato – nella consapevolezza che un obiettivo così ambizioso è raggiungibile solo con la leale collaborazione e il costruttivo dialogo con tutti gli attori, nel rispetto delle prerogative di ciascuno».
«Prima delle riforme ascolteremo le toghe»
«Ogni futura riforma, invece, prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento sovrano, si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura», mette in chiaro il ministro.
«Autonomia e indipendenza principi sacri»
Autonomia e indipendenza della magistratura costituiscono «un pilastro della nostra democrazia, garantita dalla Costituzione, come Lei, signor Presidente, ha voluto ricordare solo due giorni fa», dice ancora il ministro della Giustizia rivolgendosi al Capo dello Stato. «Sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in Procura. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità, non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore».
Cassazione supera target Ue nel penale, 132 giorni
Nel settore penale, la Cassazione ha già «raggiunto e superato» il target fissato dall’Unione europea per il “disposition time” dei processi – il tempo di attesa per la definizione delle cause pendenti – che si attesta a 132 giorni, a fronte della “meta” di 166 giorni fissata dalla Ue. Il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio aggiunge che in questo ramo «si tratta di amministrare saggiamente l’importante risultato raggiunto». Sul lavoro svolto dalla Suprema Corte in questi anni, Curzio rileva che «si sta lavorando con grande impegno e determinazione», sin da prima che arrivassero le risorse del Pnrr e lo testimoniano i risultati conseguiti. In proposito, viene osservato che «negli ultimi due anni l’arretrato è stato ridotto in modo corposo».