Sul finire dell’anno, è il momento di celebrare una band che ha inevitabilmente lasciato il segno: si chiamano Idles e arrivano dall’Inghilterra. Se non li conosci, ecco l’occasione per scoprirli nei consueti nove punti di questo blog.
Cominciamo!
1. L’urlo
Quale potrebbe essere la giusta rilettura per definire gli Idles? Forse associandoli ad grido collettivo che rifletta una società ferita ma resiliente. La loro musica è una chiamata all’azione, che non lascia spazio alla passività. Ogni brandello è un invito a reagire, ad sostenere i propri demoni, a trasformare il dolore in forza, costruendo un mondo più umano. Ma le loro canzoni non sono candidamente suoni; sono atti di denuncia e consapevolezza, strumenti di cambiamento che scuotono le coscienze.
2. Il suono
Chitarre abrasive, bassi pulsanti e il ritmo della batteria instancabile costruiscono un muro di energia che pare sul punto di travolgerti da un momento all’altro. Ma guai a definirlo Post-Punk, almeno non davanti a Joe Talbot, il leader. “Quello” si incazza e vi manda direttamente a farvi benedire.
3. La fragilità
Dietro la furia e l’aggressività della loro musica, mostrano una vulnerabilità disarmante. Parlano di temi universali come il cordoglio, la depressione e il senso di inadeguatezza. Tali elementi trasformano ogni canzone in un momento di catarsi; non temono di mostrarsi fragili, dimostrando che la vera forza risiede nell’accettazione delle imperfezioni.
4. Fratelli
Il legame tra i membri è evidente, fatto di aiuto e sostegno reciproco. Talbot e soci non sono solo una band: rappresentano una comunità aperta, dove l’espressione personale prende forma e forza. Questo spirito inclusivo si riflette nella loro musica, nelle performance e nell’interazione con chi li segue.
5. L’amore
La loro musica canalizza emozioni intense, dalla vulnerabilità alla rabbia, trasformandole in un grido di ribellione. Gli Idles ridefiniscono la cortesia come un atto fazioso. “Be kind” non è solo un messaggio, ma un invito a restare autentici, a creare connessioni in un mondo spesso distante e ostile. Talbot utilizza spesso questa espressione per sottolineare come la cortesia possa diventare un gesto di forza.
6. Il dialogo
Ogni loro concerto è un evento unico, dove il confine tra artista e spettatore si dissolve. Joe si rivolge al pubblico con parole dirette e sincere, creando un clima di intimità che trascende la musica. Gli Idles non si limitano a esibirsi: interagiscono, rispondono e lasciano spazio a momenti di pura condivisione.
7. I dischi
Album e sonorità in continua evoluzione, capaci di trasformare il rumore in un linguaggio personale che fonde caos e denuncia con una precisione sorprendente. Pur muovendosi in un’estetica già esplorata da altri, la loro proposta stilistica si distingue come un tassello significativo nel panorama musicale contemporaneo. Tangk (2024), il loro ultimo sfera, non è detto che sancisca la loro consacrazione: potrebbe rappresentare un momento di consolidamento o un passaggio di transizione, aprendo la strada a nuove direzioni ancora da definire.
8. L’energia
Dal vivo, inutile sottolinearlo, sono pura potenza. Energia che diviene contagiosa, travolgente, lasciando il pubblico realmente senza fiato. Ogni nota, ogni movimento sul palco, è carico di significato. Non cercano di essere perfetti, ma autentici.
9. La forza
Se ancora non l’hai capito, “Questi” non cercano consensi facili: parlano a te e a chiunque sia disposto ad ascoltare senza pregiudizi. La sincerità è il loro marchio di fabbrica, la musica una forza dirompente e, al tempo stesso, un rifugio sicuro dove trovare riparo.
Questo blog non sarebbe completo senza la consueta playlist ispirata ai nove punti. Ho selezionato nove canzoni per te, tutte disponibili gratuitamente sul mio canale Spotify. Buon ascolto!
9 canzoni 9 …degli Idles
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di Marco Pipitone
www.ilfattoquotidiano.it
2024-12-18 09:55:00 ,