Nubia Z50s Pro si presenta come uno dei più abbordabili smartphone votati espressamente alla fotografia grazie a un sensore principale da 35 mm perfetto per un ampio ventaglio di condizioni di scatto. Abbiamo testato la resa di questo top di gamma assieme al fotografo professionista Simone Sasanelli, esplorando le capacità dello smartphone in varie situazioni e lo abbiamo anche messo a confronto con una mirrorless di medio livello. Piccolo spoiler: considerando che si tratta pur sempre di uno smartphone e tenendo a mente il prezzo competitivo, c’è da rimanere sorpresi dal lavoro del produttore Zte.
La recensione sarà dunque prettamente fotografica, ma non si può che iniziare dall’hardware di Nubia Z50s Pro, che lo piazza in un segmento medio premium. Notevole il display amoled da 6,8″ da 2800 x 1260 pixel in grado di mostrare 1 miliardo di colori e coprire il 100% della gamma cromatica DCI-P3 oltre che garantire una frequenza di 120 Hz. Il processore è l’affidabile Snapdragon 8 Gen 2 con memorie di tipo veloci, c’è una capace batteria da 5100 mAh dalla lunga durata e ricarica rapida a 80 watt e altoparlanti molto potenti. Insomma, ha tutto ciò che serve per un’esperienza molto gradevole e completa.
Un design premium, ma un po’ troppo scivoloso
Angoli piatti e smussati, un alloggiamento per la multicamera che rimanda subito a un obiettivo classico (con sensore da 35 mm al centro, naturalmente) e bordi ridotti all’osso: il design di Nubia Z50s Pro è accattivante e moderno, ma deve fare i conti con un peso non indifferente e soprattutto una scivolosità molto accentuata che rende spesso poco sicura la presa. Un altro piccolo difetto è quello della posizione del tasto otturatore: “È sulla sinistra vicino alle ottiche, quindi in un posto scomodo, sarebbe stato meglio averlo sulla destra in modo tale da poter usare l’indice per poter scattare”, sottolinea il fotografo professionista Simone Sasanelli, con il quale qualche mese fa avevamo testato la nuova pellicola Lomography con effetto vintage.
Ricco e dettagliato il menu della fotocamera, che apre a un controllo completamente manuale per chi vuole regolare ogni singolo parametro dal bilanciamento del bianco ai tempi di scatto fino alla selezione dei singoli sensori incorporati quindi quello principale da 35 mm, il grandangolo da 13 mm e l’ottica tele da 80 mm. La modalità più automatica strizza l’occhio a chi cerca un’esperienza più punta-e-scatta offrendo numerose soluzioni supportate dall’intelligenza artificiale: basta scegliere la condizione di scatto e tutto viene impostato da sé così anche da realizzare per esempio timelapse, immortalare il cielo stellato oppure scattare ritratti simulando luci da studio. Terminati i dovuti preamboli, ecco come scatta.
Il confronto con una mirroless
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di Diego Barbera www.wired.it 2023-12-27 05:20:00 ,