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Dopo la denuncia di un murales che omaggiava giovane ucciso
(ANSA) – NAPOLI, 23 DIC – “Ti devono uccidere a te e a tutta
la tua famiglia. Sei un infame. Appena ti incontriamo ti
‘schiattiamo’ a te e le tue lenti”: è una delle frasi minacciose
rivolte al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio
Borrelli dopo la sua denuncia di un murales, nel quartiere
napoletano di Soccavo, con il quale veniva omaggiato Antonio
Artiano, detto Anthony, un giovane deceduto dopo essere stato
ferito con un colpo di pistola.
Artiano era figlio di colui che è ritenuto il luogotenente di
Antonio Scognamillo, soprannominato “Tonino ‘o parente”,
elemento di spicco della criminalità organizzata del rione
Traiano. Sull’omicidio del giovane sono in corso indagini, anche
se per gli investigatori è oggettivo l’ambito criminale in cui è
mturato il delitto. Diversi cittadini del quartiere, dopo la
comparsa del murales hanno chiesto a Borrelli di intervenire e,
si legge in una nota del deputato, “il solo aver ricostruito la
vicenda e criticato il murales ha provocato nuovi insulti e
minacce di morte da parte di alcuni familiari” della vittima, in
particolare donne, all’esponente politico che già vive sotto
scorta per le sue battaglie contro la camorra.
“Ancora una volta – è il commento di Borrelli – l’aver preso
posizione contro le famiglie dei clan che infestano la nostra
terra ha provocato una reazione terrificante. Mi hanno
minacciato di morte senza alcun timore. Queste donne spesso sono
peggio dei loro uomini, non hanno remore a fare del male al
prossimo e ‘addestrano’ i loro figli a diventare i criminali del
domani. Ancora una volta chiederò alla magistratura di fare
piazza pulita. Sul nostro territorio Proseguono a realizzare
omaggi pubblici verso camorristi, rapinatori e delinquenti vari
mentre i morti e gli eroi vengono dimenticati da tutti”.
(ANSA).
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2022-12-23 11:49:49 ,