Anche nel campo della farmacovigilanza, l’AI offre grandi opportunità per migliorare l’efficienza del flusso di segnalazione degli effetti collaterali e degli eventi avversi, oltre a garantire una maggiore qualità dei dati raccolti. Tuttavia, qui l’intervento umano resta fondamentale: la componente qualitativa dei dati deve essere verificata da esperti per garantire che le soluzioni software operino in sintonia con le effettive esigenze di sicurezza. L’automazione può ridurre il lavoro manuale e aumentare la tracciabilità dei dati ma, per assicurare un’accuratezza elevata e una valutazione approfondita, la supervisione umana rimane insostituibile.
Un altro aspetto chiave anche per i trial clinici è l’approccio centrato sul paziente, che (con un po’ di ritardo rispetto ad altri filoni del mondo healthcare) sta guadagnando sempre più rilevanza in un settore tradizionalmente orientato verso una prospettiva che era invece trial-centrica. Le applicazioni digitali di nuova generazione consentono ai pazienti di accedere facilmente alle informazioni sugli studi in cui sono coinvolti, gestendo gli appuntamenti e fornendo il proprio consenso in modalità digitale. Questo cambio di paradigma non solo migliora l’accessibilità dei pazienti ai trial clinici, ma soprattutto permette loro di partecipare in modo informato e consapevole.
Sostenibilità, responsabilità sociale e cultura della trasparenza
Un momento emblematico degli incontri a Madrid è stata la testimonianza di “Un raggio di Sole per Marty”, associazione italiana impegnata nel supporto alla investigazione su una malattia neurodegenerativa rara, la paraplegia spastica ereditaria di tipo 50 (Spg50). Attraverso la testimonianza del genitore di un bambino con questa condizione, è emersa la complessità del percorso per poter accedere ai trattamenti sperimentali, con la necessità di un sostegno alle famiglie coinvolte. L’importanza di strumenti tecnologici avanzati che facilitino e velocizzino i processi clinici risulta essere particolarmente rilevante in ambiti come le malattie rare. La storia di Martina, diagnosticata con Spg50, dimostra l’impatto che la collaborazione sinergica tra tecnologia e partecipazione sociale può avere nell’accelerare i progressi terapeutici, riducendo la distanza tra chi ha bisogno e le innovazioni mediche.
Tra gli aspetti culturalmente più rilevanti è emersa anche il tema della sostenibilità, affinità in questo caso non tanto come approccio ambientale, ma soprattutto come principio di trasparenza. L’adozione di nuove normative europee sulla visibilità dei dati clinici ha spinto le aziende – farmaceutiche e tecnologiche – a rivedere i propri processi, così da garantire la protezione dei dati personali in conformità con il Gdpr (il Regolamento generale sulla protezione dei dati), generando maggiore fiducia tra pazienti e istituzioni e favorendo una cultura di responsabilità nel settore.